March 22, 2023, 1:49 pm

diSimona Brandolini

«Sono sempre gli stessi provocatori semiprofessionali, intervengano le autorità»

«Gridavano “potere al popolo”? Sono d’accordo anche io, nelle forme previste dalla Costituzione ovviamente». Massimo D’Alema cerca con l’ironia di esorcizzare non tanto le contestazioni, quanto il fatto che non abbia potuto partecipare al convegno sul lavoro con la segretaria Cgil Susanna Camusso. Collettivi e centri sociali, occupando l’aula, hanno di fatto impedito di parlare all’ex presidente del Consiglio e alla sindacalista.

Lei non è riuscito neanche ad arrivare sul posto.

«Mi è dispiaciuto, ma non c’erano le condizioni per tenere quel dibattito. A quel punto ho soprasseduto. La mia totale solidarietà a Camusso che si è trovata in mezzo a queste contestazioni».

March 22, 2023, 1:49 pm

Non è la prima volta a Napoli. È accaduto anche a Vincenzo De Luca, proprio alla festa di Mdp.

«Questo è il punto. Il problema è capire se in questa città si possa ancora tenere un dibattito democratico oppure no. E questo era un dibattito, sarebbe bastato chiedere la parola per avere spazio».

Susanna Camusso

Convegno sul lavoro, poi.

«Che necessita di nuove forme di tutela. La sinistra non può che ripartire dalla dignità e dalla tutela del lavoro, è una delle ragioni costitutive di una formazione di sinistra. Lo diremo in un posto meno esposto».

La sinistra ha acquistato un altro pezzo? Cioé Antonio Bassolino?

«La posizione di Renzi è così chiusa, così autenticamente rancorosa».

Per i renziani i rancorosi siete voi usciti dal Pd.

«È quello che continuano a dire e che voi continuate a scrivere».

E non è così?

«Certo che non lo è. Nel Pd di Renzi c’è un atteggiamento rancoroso e personalistico che sta isolando il partito e il suo gruppo dirigente. Malgrado i generosi sforzi di pontieri e di alcuni bravi ragazzi che predicano unità, il segretario nazionale fa da ostacolo. Quindi non credo che l’abbandono di Bassolino, significativo perché tra i fondatori del Pd di cui ormai non ne è rimasto uno, sarà l’ultimo».

Prevede altre fughe?

«Direi che il processo di allontanamento non è finito».

Ma, par di capire, chiude a qualsiasi possibilità di alleanza con il Pd?

«Non ho prevenzioni, se si vuole l’unità, però, bisogna mettere in discussione la politica di questi anni. Noi chiediamo un cambiamento di rotta. Non solo non c’è, ma c’è una rivendicazione puntigliosa di quanto fatto. Quindi è da parte del Pd che non c’è la volontà di costruire l’unità del centrosinistra. Ragioniamo di ipotesi rispetto alle quali spetterebbe a Renzi, segretario del partito di maggioranza, prendere l’iniziativa. Dovrebbe aprire un confronto, una piattaforma politica in cui sia chiaro che si cambia rotta».

Cioé sta dicendo che nonostante gli appelli, non ultimo proprio durante la conferenza programmatica di Pietrarsa, Renzi non ha neanche fatto una telefonata a lei o a Bersani?

«Evidentemente no. Perciò il rancore personale non c’entra nulla, Renzi mi sta persino simpatico. Il problema è politico. C’è una parte, compreso Pisapia, che dissente su scelte fondamentali. Può correggerle? No, perché le rivendica. Su questa base, di cosa discutiamo? Il punto è politico-programmatico. Ma ora vado».

Dove?

«Ad Avellino, proseguo il mio lavoro».

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10 novembre 2017 2017 ( modifica il 10 novembre 2017 2017 | 16:55)