Forza Italia, esclusi contro De SianoZinzi: «C’è stato banditismo politico»

diAngelo Agrippa

Ma il partito con una nota chiarisce: «Le liste sono state decise nel tavolo nazionale»

«Alla fine, saremo costretti a votare i 5 stelle». I delusi salernitani di Forza Italia non fanno sconti. I focolai di protesta, dopo lo sbianchettamento dell’ultimo minuto dalle liste, si diffondono in ogni angolo della Campania. Il coordinatore provinciale di Caserta e consigliere regionale, Gianpiero Zinzi, addirittura parla di «banditismo» e chiede le dimissioni del numero uno del partito, Mimmo De Siano. Forza Italia, in queste circostanze, mostra tutta la sua dimensione camaleontica, affidandosi ad impersonali risposte ufficiali: «Tutte le liste di Forza Italia — è detto in una nota del partito — sono state decise dal tavolo nazionale, condivise all’unanimità e come tali depositate dai delegati nella loro versione approvata. Per quanto attiene alle polemiche sortite in alcune regioni e in particolare in Campania, Forza Italia ribadisce che il tavolo nazionale ha deciso in tutti i casi la composizione delle liste e ogni retroscena è destituito di fondamento».

Nel mirino delle contestazioni sono finiti i prestigiatori delle liste: da Mara Carfagna, che ha piazzato molti dei suoi fedelissimi da Salerno a Napoli, a Luigi Cesaro e Mimmo De Siano, che ovviamente hanno condotto il gioco. «Un atto di banditismo politico che mortifica i territori e chi ha lavorato sino ad oggi per la crescita di Forza Italia — urla Zinzi, prendendo spunto da quanto denunciato da Nunzia De Girolamo —. Il partito guida del centrodestra che ha le carte in regola per diventare la prima forza del Paese grazie al carisma e allo spessore del presidente Silvio Berlusconi, non può essere gestito da uomini che, senza una motivazione politica, si assumono la responsabilità di manipolare le liste, inserendo e cancellando nomi a proprio piacimento. La vicenda di Nunzia De Girolamo, su tutte, dimostra come siano prevalse logiche di simpatie e di antipatie personali a discapito del radicamento, del lavoro, della rappresentatività. È indispensabile — osserva — che in una regione chiave come la Campania, Forza Italia venga guidata da una classe politica seria che sia realmente dirigente e che non intenda il partito come un giocattolo da utilizzare a proprio piacimento ignorando quelle che sono le esigenze dei cittadini e del Paese. L’affermazione di Forza Italia passa anche e soprattutto attraverso la rifondazione del quadro dirigente regionale. A questo punto, De Siano faccia per una volta una scelta onesta e saggia: si dimetta».

E Forza Italia è costretta ancora a precisare: «Come già ampiamente ribadito tutte le scelte delle candidature sono frutto delle decisioni del tavolo nazionale di Forza Italia. Le continue e reiterate critiche nei confronti del senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale della Campania, sono del tutto infondate. Il senatore De Siano ha ottemperato con attenzione e correttezza a quanto richiesto da Forza Italia che non può che rinnovargli fiducia e stima». Gaetano Amatruda, vice coordinatore di Salerno, accusa: «Forza Italia, a Salerno, tradisce Berlusconi. Non c’è, nella composizione delle liste, rispetto dei territori, non c’è rinnovamento ed apertura alla società civile. Ci siamo chiusi alle imprese ed al mondo accademico, una follia. C’è la resa incondizionata al sistema De Luca». E anche Amedeo Laboccetta scrive una lettera amareggiata all’ex Cavaliere: «Il benservito c’è modo e modo di darlo. Dietro ciascuno di noi ci sono persone, familiari, rapporti sul territorio che vanno rispettati . E invece sinora nessuno mi ha detto nulla. Nessuna spiegazione».

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31 gennaio 2018 2018 ( modifica il 31 gennaio 2018 2018 | 13:23)