La “metamorfosi” di Preziosi, da Don Diana a Zagaria: «Che impressione»

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Dopo don Giuseppe Diana, ecco Alessandro Preziosi nei panni di Michele Zagaria. Un bel salto quello di passare dal prete vittima della camorra al feroce boss dei Casalesi. Ma per l’attore napoletano, protagonista di «Sotto copertura - La cattura di Zagaria», serie tv in quattro puntate in onda su Rai 1 dal 16 ottobre, è semplicemente e solo «il mestiere, dell’attore», che passa da un ruolo all’altro «sempre con la stessa profonda voglia d’introspezione». «Non avrei comunque mai potuto recitare la parte di Jovine, troppo vicina alla messa in onda della fiction su don Peppe Diana», racconta l’attore napoletano.

Anche per non spaesare gli spettatori. Di fan Preziosi lei ne ha tanti, quasi tutti abituati a vederla in ruoli positivi, soprattutto nelle serie tv.

«In tv può anche essere vero, ma in teatro mi sono cimentato con ruoli non “da buono”, come Edmund in “Re Lear”. Mi viene in mente, poi, se penso al cinema, il personaggio di Consalvo ne “i Viceré” di De Roberto diretto da Roberto Faenza. Personaggi ambigui in cui il male si insinua. Comunque io ho la mia valigia in cui c’è dentro tutto il lavoro, una vita, ciò che è e che non è, e nel frattempo passo in mezzo a tante storie».

Non facile, comunque, immedesimarsi in uno come Zagaria. Pare che lei ci sia riuscito talmente bene da impaurirsi e da impaurire qualche suo collega... Mica l’avrà reso affascinante?

«Più che provare paura mi sono impressionato a rivedermi scena per scena. Ma anche qui è una questione di mestiere. Qui sono entrato in un personaggio reale, non letterario, attraverso il quale si legittima il male con tutte le sue connivenze. Pare che veramente dica io ti proteggo, ti do sostegno e ti faccio credere che se mi segui, segui le mie regole, non sbagli. Ma da qui a farlo diventare un personaggio affascinante ce ne passa. L’unica fascinazione può essere rprodotta dai suoi tempi lenti, dalla sua astuzia, ma a nessuno verrebbe in mente di dire: ma quanto è figo Zagaria... Il boss, infatti, si mostra invece nella sua solitudine, misera, e svela il suo fallimento relazionale. La sua vita non comprende amici veri, ma, dietro l’angolo, solo traditori reali o potenziali. Niente a che vedere con “Gomorra” dove ci sono famiglie e un padre e un figlio che agiscono all’unisono. Zagaria non suscita nessuna voglia di emulazione».

A proposito di «Gomorra» e di emulazione, cosa ne pensa delle polemiche dopo la messa in onda di film e serie tv che narrano della vita (e delle «opere») di camorristi, indugiando su gesti, look e modi di dire che poi vengono appunto imitati?

«Ma da chi vengono emulati? Dai cosiddetti “capuzzielli”, dai microdelinquenti di strada? La tv non è certo colpevole delle mancanze della nostra società che non fa nulla perché non esistano certi fenomeni. Siamo vittime che annaspano dentro a delle voragini sociali in cui si fanno strada il contagio e la contaminazione con il peggio, con il loro (e il nostro) lato oscuro. E io e lei non possiamo far niente, anche perché non riusciamo a far rete».

Tutta colpa della borghesia?

«In qualche modo, certo, anche perché agisce in maniera isolata e scollata, rischia di perdersi in mezzo al mare e di non vedere la terra. E la rotta è pericolosa e piena di ostacoli: più ci si indebolisce e più si rischia. Confido però nell’associazionismo, nelle fondazioni, le uniche entità in crescita in questo momento, le sole che cerchino effettivamente di insistere nel dettare le regole che possono migliorare la qualità della vita».

La fiction, girata in gran parte in Terra di Lavoro, fra Casal di Principe e Casapenna, con puntate a Napoli, è stata diretta da Giulio Manfredonia. Prodotta da LuxVide con Rai Fiction, è il seguito della prima serie di «Sotto copertura» dedicata alla cattura di un altro boss, Antonio Iovine. Nel cast con Preziosi, Claudio Gioè, Bianca Guaccero e, fra gli altri, Simone Montedoro, Lorenza Indovina, Matteo Martari, Antonio Gerardi, Antonio Folletto, Giulia Fiume e Alejandra Onieva.

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12 ottobre 2017 2017 ( modifica il 12 ottobre 2017 2017 | 10:02)