Dell’Utri, la Procura generale di Caltanissetta chiede la sospensione della pena

diRedazione online

L’istanza presentata sulla scorta della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittima la condanna inflitta, per lo stesso reato, a Bruno Contrada

Per l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, in carcere per scontare una condanna definitiva a sette anni per concorso in associazione mafiosa, la Procura generale di Caltanissetta ha chiesto la sospensione della pena. L’istanza è stata presentata nel corso del giudizio di revisione, avviato su richiesta della difesa dell’imputato alla Corte d’Appello nissena. I legali di Dell’Utri hanno basato il ricorso sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha dichiarato illegittima la condanna inflitta, per lo stesso reato, all’ex numero due del Sisde Bruno Contrada.

Le motivazioni

Gli avvocati del politico, che le scorse settimane si sono visti respingere dal Tribunale di sorveglianza di Roma un’istanza di differimento della pena per il loro assistito per motivi di salute, da tempo sostengono che il caso Dell’Utri sia assolutamente sovrapponibile al caso Contrada e che anche la condanna dell’ex manager di Publitalia, alla luce del verdetto della corte di Strasburgo di tre anni fa, sia illegittima. La Cedu allora condannò l’Italia a risarcire l’ex numero due del Sisde ritenendo che fosse stato condannato illegittimamente in quanto, dissero i magistrati, all’epoca della condotta a lui contestata il reato di concorso in associazione mafiosa non era sufficientemente tipizzato.

Il 1994 e la sentenza Demitry

La Cedu fissò al 1994, anno della sentenza Demitry che stabilì i contorni del concorso in associazione mafiosa, lo spartiacque oltre il quale il reato avrebbe assunto una connotazione chiara. Come Contrada, anche Dell’Utri è stato condannato per fatti avvenuti fino al 1992, quindi non «coperti» dalla sentenza Demitry. I legali dell’ex senatore hanno provato la strada dell’incidente di esecuzione davanti alla Corte d’Appello di Palermo sostenendo l’immediata applicazione del verdetto Cedu al loro assistito. Ma l’istanza, che conteneva la richiesta di sospensione della pena, è stata respinta. Stessa decisione ha preso la Cassazione a cui i legali hanno fatto ricorso: i giudici della Suprema corte però hanno indicato la via della revisione. Da qui la richiesta del processo davanti ai giudici nisseni, competenti per legge.

In attesa di un altro pronunciamento

Nel frattempo gli avvocati si sono anche rivolti alla corte di Strasburgo che non si è ancora pronunciata. Nel corso della revisione il pg dunque ha chiesto alla corte d’appello la sospensione dell’esecuzione della pena. La corte ora potrebbe preliminarmente ipotizzare che la sentenza Contrada sia immediatamente applicabile a Dell’Utri e sospendere la pena fino alla pronuncia di merito. Oppure sostenere che sia necessario un pronunciamento specifico su Dell’Utri da parte dei giudici di Strasburgo e quindi verosimilmente negare la sospensione e rigettare nel merito la richiesta

Lo sciopero della fame

Marcello Dell’Utri aveva iniziato lo sciopero della fame il 7 dicembre, poi interrotto, dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza di respingere la richiesta di sospensione della pena per gravi motivi di salute. «Preso atto della sentenza con cui il Tribunale di sorveglianza decide di lasciarmi morire in carcere ho deciso di farlo di mia volontà adottando da oggi lo sciopero della terapia e del vitto», aveva detto ai suoi avvocati, Alessandro De Federicis e Simona Filippi, nel carcere di Rebibbia.

I pm: «Opzione politica scelta da Cosa Nostra»

A metà dicembre, a Palermo, nell’aula bunker dell’Ucciardone durante la requisitoria del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, l’accusa ha definito Marcello Dell’Utri «l’opzione politica individuata da Cosa nostra, da Riina in persona». Il pm Roberto Tartaglia aveva messo a fuoco anche il ruolo dell’ex senatore: «Dopo Lima Cosa nostra cerca una interlocuzione con l’imputato Marcello Dell’Utri. Il tentativo di contatto nasce tra la fine del 1991 e il primo semestre del 1992».

22 dicembre 2017 2017 ( modifica il 26 dicembre 2017 2017 | 11:28)