Agrigento, assunzioni pilotate alla Girgenti: indagati il padre del ministro Alfano e il prefetto

diAlan David Scifo

Avviso di garanzia per 73 persone, coinvolto anche l’ex governatore Lombardo e numerosi parlamentari

Un’associazione a delinquere finalizzata anche a indirizzare le assunzioni nella «Girgenti Acque», la società che gestisce il servizio idrico e fognario in molti comuni della provincia di Agrigento. Con questa accusa sono finiti nel mirino della Procura 73 persone. Tra le quali spiccano nomi eccellenti. A cominciare da Angelo Alfano, padre di Angelino, attuale ministro degli Esteri. E del prefetto di Agrigento, Nicola Diomede. Agli indagati sono contestati l’associazione per delinquere, truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. Nel lungo elenco figurano l’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo; l’ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi; l’ex deputato e ora membro dell’Assemblea regionale siciliana in quota centrodestra, Riccardo Gallo Afflitto; l’ex viceministro del governo Prodi, Angelo Capodicasa; l’ex membro dell’Assemblea regionale siciliana in quota Pd, Giovanni Panepinto; e l’ex deputato Pdl Enzo Fontana. Secondo i pm avrebbero beneficiato di assunzioni, per loro o per i propri familiari, da parte di Girgenti Acque, in cambio di favori.

I manager indagati

L’indagine riguarda anche l’Hidrotecne, società di distribuzione acqua controllata da Girgenti acque. Per le due società sono indagati Marco Campione, presidente di Girgenti acque, e Pietro Arnone, amministratore di Hidrotecne. «Massima fiducia negli organi inquirenti - ha precisato in una nota Girgenti Acque - confidiamo sulla celerità delle verifiche e degli accertamenti ritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione della società. La dirigenza della Girgenti Acque è serena, in quanto ritiene di avere agito sempre in buona fede e nel rispetto della legge in un settore alquanto complesso».

17 gennaio 2018 2018 ( modifica il 18 gennaio 2018 2018 | 12:24)