Veneto, 10 novembre 2017 - 11:20

Padova, infermiere violentò le pazienti. Ora indagato per pedofilia

Chiesto il rinvio a giudizio per l’infermiere arrestato. Nel pc foto con bambini

shadow

Emil Cristian Corneanu
Emil Cristian Corneanu

PADOVA Il caso emerse a inizio anno, alzando un’ondata di sdegno per quello che era accaduto qualche mese prima nel reparto che è sempre stato il fiore all’occhiello della sanità padovana, la Neurologia dell’Azienda ospedaliera. Dopo meno un anno si sta per chiudere la parabola delle indagini preliminari su Emil Cristian Corneanu, l’infermiere 42enne di origini romene arrestato lo scorso 4 gennaio con la pesante accusa di aver narcotizzato, violentato e fotografato alcune pazienti incoscienti, ricoverate in reparto alla fine del 2016. Il pm Giorgio Falcone ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex infermiere, ora in carcere, e il giudice per le udienze preliminari Cristina Cavaggion deciderà il prossimo 15 dicembre se portarlo a processo o ammetterlo a rito abbreviato condizionato alla richiesta, che verrà formalizzata dal difensore Gian Mario Balduin, di una perizia psichiatrica sull’imputato.

Foto di bambini nel pc

Il tutto mentre a Venezia è stato aperto un altro procedimento a carico dell’infermiere, indagato per il possesso di migliaia di fotografie e video pornografici con protagonisti i bambini. La strategia della difesa mira a far emergere una presunta incapacità di intendere e di volere dell’imputato (che nel frattempo ha seguito corsi di aggiornamento professionale in carcere), o una patologia, che ne possano decretare l’incapacità di stare in giudizio. Pesante il capo d’imputazione: sei violenze sessuali, un peculato (farmaci rubati dall’Azienda ospedaliera) e l’accusa di stato di incapacità causato mediante violenza. Le sevizie erano state denunciate da una paziente che, seppur in parte addormentata dalle benzodiazepine iniettate dall’infermiere, si era ben resa conto di quelle mani che la toccavano dappertutto senza che lei avesse la forza di allontanarle. Una volta risvegliatasi, la donna non aveva cancellato dalla memoria quell’odioso ricordo e la sua denuncia è riuscita a far partire le indagini.

La svolta

Le telecamere degli investigatori immortalarono Corneanu mentre cercava di portare a termine l’ennesima violenza e da lì ne hanno ricostruite altre, oltre ai furti di sonniferi dalla farmacia dell’ospedale. Una perquisizione in casa sua ha portato inoltre alla luce anche le foto porno con i bambini, archiviate nel pc. Per lui si sono aperte le porte del carcere. Rischia fino a 10 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA