26 marzo 2018 - 15:30

Padova, molotov contro un locale di Casapound. Indaga la Digos

Esplosioni nella notte. Sequestrate le registrazioni delle telecamere

di Andrea Pistore

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PADOVA Attacco incendiario nella notte al «Bivacco» la sede padovana della formazione politica di estrema destra CasaPound che si trova in via Cremona, 1 in zona Sacra Famiglia. Secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che contro la saracinesca della sede siano state lanciate due moltov incendiarie. Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia, la scientifica per i primi rilievi e la Digos che ha sequestrato le registrazioni delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza. L’attacco non avrebbe causato danni particolari alla facciata del palazzo che ospita il luogo di ritrovo di CasaPound. Nei pressi dell’edificio sarebbero comparse anche alcune scritte con la bomboletta spray «Morte al fascio». Le molotov sono state lanciate tra le 2 e le 4 di notte; si sono infrante contro la serranda del «Bivacco», associazione sportiva dilettatentesca, non hanno provocato danni e i militanti se ne sono accorti perché c’era odore di benzina oltre i vetri.

La scritta Morte al fascio (Bergamaschi) La scritta Morte al fascio (Bergamaschi)

Il commento

«Ci aspettiamo una condanna da parte del sindaco Giordani e del vice Lorenzoni - dice Alberto Bortoluzzi, responsabile della sezione Casapound di Padova - visto che hanno sempre condannato le violenze di destra. Questo è un attacco vero e proprio. Il clima sta diventando pesante e qualcuno vuole ritornare agli anni ‘70, ma sembra più una forma di prevaricazione mafiosa. Ci avevano già imbrattato la sede con scritte, ma non erano mai arrivati a farci un attentato incendiario. Dispiace anche per la gente del quartiere». «Si tratta di un atto molto grave - sostiene in una nota Carlo Cardona, esponente di CasaPound Padova - naturale conseguenza del clima che da molti mesi si respira in città. Dagli scontri provocati dai Centri sociali per impedire altrui manifestazioni, ai gruppi di estremisti che ogni mercoledì sera pattugliano in svariate decine il centro cittadino in cerca di quelli che secondo loro sono fascisti. Se pensano di intimidirci infatti, si sbagliano di grosso. Le nostre attività a questo punto non potranno altro che aumentare d’intensità».

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