Veneto, 13 ottobre 2017 - 10:11

Lella Costa e la Traviata,
un pretesto per parlare di donne

Scritta a quattro mani con Gabriele Vacis, la pièce ha fatto registrare il «tutto esaurito» al Piccolo Teatro Don Bosco a Padova

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La «Traviata» come pretesto per parlare delle donne: della loro bellezza e della loro luce interiore, della loro fragilità e della loro forza, della loro generosità e della loro capacità di amare e di sacrificarsi. Lo fa Lella Costa in uno spettacolo «Traviata. L’intelligenza del cuore», che giovedì sera al Piccolo Teatro Don Bosco a Padova ha fatto registrare il “tutto esaurito” per la rassegna di musica, teatro, danza Musikè. Scritto a quattro mani con Gabriele Vacis, che ne cura anche la regia, il monologo è accompagnato dalle musiche di Giuseppe Verdi, Franco Battiato, Marianne Faithfull, Tom Waits suonate al pianoforte da Davide Carmarino. Ma ad affiancare la fluente affabulazione dell’attrice ci sono anche le arie dell’opera verdiana cantate dalla soprano Francesca Martini e dal tenore Giuseppe Di Giacinto.

L’attrice Lella Costa
L’attrice Lella Costa

Lo spettacolo

Con l’ironia e la verve, anche polemica, che caratterizza i suoi lavori, Lella Costa attraversa la storia immortale di Violetta e Alfredo, seguendo passo dopo passo i personaggi nella parabola tragica del loro amore e scandagliandone i sentimenti con sguardo penetrante e partecipe. Il racconto che Alexandre Dumas (figlio) fece nell’opera teatrale «La signora delle camelie» (tratta dal suo precedente omonimo romanzo), si intreccia nella narrazione dell’attrice con il libretto di Francesco Maria Piave per meglio indagare i dettagli di una vicenda che avrebbe potuto prendere una via diversa se Violetta fosse stata meno altruista e ingenua e Alfredo più perspicace e non accecato dalla gelosia. Nella fragilità di Violetta, Lella Costa ritrova la vulnerabilità di donne come Marilyn Monroe o Maria Callas, innamorate di un uomo al punto di abdicare alla vita per lui. Donne ferite e violentate da chi avrebbe dovuto invece amarle e rispettarle, divenute simbolo di una platea femminile vasta e multiforme.

I temi caldi

E infine il discorso si allarga al tema della prostituzione e delle responsabilità di chi tuona sentenze moraleggianti e magari nell’ombra pratica senza remore quel genere di rapporto. Si alza così dal palco una vibrante condanna dei luoghi comuni e delle frasi fatte, la denuncia dell’ipocrisia di una società che dall’Ottocento a oggi è cambiata nelle sue forme esteriori, ma non nella sostanza dei pregiudizi e delle prevaricazioni. È l’eterna storia di amore e morte quella della Traviata, ma Lella Costa è capace di guardarci dentro e di mostrarcene la profondità di senso allargando il suo discorso dal rapporto di coppia alla dimensione sociale.

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