6 dicembre 2017 - 09:15

Il caso Veneto Fronte Skinheads. Il
ministro Orlando: «Va sciolto subito»

«Si proceda d’urgenza». Polemica sulla festa di Natale veronese dedicata alla Decima Mas

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Il Veneto Fronte Skinheads  è un gruppo di estrema destra fondato nel 1986 in provincia di Vicenza
Il Veneto Fronte Skinheads è un gruppo di estrema destra fondato nel 1986 in provincia di Vicenza

VENEZIA Sciogliere il Veneto Fronte Skinhead. Lo chiede il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che descrive il movimento di estrema destra come un «gruppo che per costruire consenso ricorre al richiamo alla forza e alla violenza. Hanno struttura gerarchica, quasi paramilitare, finalizzata a incutere timore».

Un intervento preventivo

Il Guardasigilli non solo si dice favorevole allo scioglimento dei gruppi neofascisti in generale, ma parlando proprio del Veneto Fronte Skinhead ipotizza perfino un intervento preventivo. «In casi eccezionali si può procedere d’urgenza, con un provvedimento immediato», spiega. «È uno strumento a cui si ricorre poco. Forse perché l’idea di mettere al banco con un atto amministrativo un’organizzazione politica può suonare illiberale». L’uscita del ministro segue il blitz messo a segno la scorsa settimana da alcuni militanti del gruppo fondato nel 1986 in provincia di Vicenza, per iniziativa di Piero Puschiavo e Ilo Da Deppo.

I componenti

Martedì 28 novembre, durante l’assemblea plenaria della rete «Como Senza Frontiere», un gruppo di teste rasate aveva interrotto i lavori per leggere un comunicato contro l’immigrazione, dove si parlava di «invasione». L’improvvisata ha scatenato forti polemiche, riportando alla ribalta nazionale un gruppo che, spiega il questore di Vicenza Giuseppe Petronzi, «attualmente conta in provincia una decina di aderenti al massimo, che vengono comunque monitorati». Altre «sezioni» sono sparse in diverse regioni del Nord Italia, anche se è difficile dire quanti siano complessivamente i militanti dell’associazione. Il numero non lo rivela neppure il rappresentante Giordano Caracino, per nulla spaventato dall’ondata di critiche né dalla sortita dal ministro: «Orlando farebbe bene a leggersi le sentenze dei processi che hanno riguardato il Veneto Fronte Skinhead, portando puntualmente all’assoluzione. Non c’è nulla di violento o di “paramilitare” nella nostra organizzazione. Quindi non vedo come potrebbe imporne lo scioglimento».

Il party intitolato alla Decima Mas

Intanto però le polemiche si estendono anche a un’altra iniziativa dell’associazione di estrema destra, che ha dato appuntamento ai «camerati» il 23 dicembre al «The Firm», un club di Verona, per una festa di Natale che fin dal volantino di presentazione gioca con le parole per arrivare a intitolare la serata alla Decima Mas, il corpo militare della Repubblica Sociale Italiana. Al party suoneranno diverse band di estrema destra, come i Sumbu Brothers e i 1903, entrambe legate agli ultrà della curva sud dell’Hellas Verona, e gli Acciaio Vincente che cantano strofe come: «Fai sentire la tua spranga, fai sentire la tua voce (...) Siamo i figli del passato, per l’Italia onore e fedeltà».Per la parlamentare veronese del Pd, Alessia Rotta, «non possiamo accettare che si tenga nella nostra città una manifestazione di stampo chiaramente neo nazista». Le fa eco il deputato Vincenzo D’Arienzo, secondo il quale il party intitolato alla X Mas «è inaccettabile, temo ci sia una certa sottovalutazione di questi fenomeni che non sono una goliardata o una semplice festa natalizia». Ma Caracino scrolla le spalle: «Non è altro che una festa di Natale, non ci sarà alcun problema di ordine pubblico. Fomentare il pericolo di fascisti e skin, serve soltanto a distogliere l’opinione pubblica dai veri problemi del Paese. La verità è che vogliono trasformare il Veneto Fronte Skinhead in un capro espiatorio».

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