30 gennaio 2018 - 18:16

Il Dalai Lama e il maestro trevigiano «zen» che ha rivoluzionato la scuola

Valentino Giacomin 30 anni fa ha creato nel Bihar «Alice Project» per crescere ragazzi sereni, consapevoli e in pace con il mondo. Ora il riconoscimento della massima autorità buddista

di Francesca Visentin

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Alice nel paese delle meraviglie esiste. E’ un mondo magico, ma reale, in cui a bambini e ragazzi si insegna a essere felici. Indipendentemente da ciò che accade intorno. Un metodo rivoluzionario, che nel Bihar in India da 30 anni in tre scuole e con migliaia di studenti ha portato alunni grandi e piccoli a «conoscere sè stessi» e trovare la pace interiore.

Il Dalai Lama con Valentino Giacomin
Il Dalai Lama con Valentino Giacomin

Mente e anima di questo progetto è Valentino Giacomin, di Villorba in provincia di Treviso. Maestro elementare, poi giornalista televisivo, folgorato da un sogno educativo che ha tentato di avviare nella scuola di Fontane e in quella di Arcade, nel trevigiano. Ma trent’anni fa l’Italia non era ancora pronta per una tale rivoluzione scolastica. Così Giacomin mollò tutto e con la liquidazione di insegnante portò il suo sogno in India. Lì «Alice project» è decollato. Prima una scuola interculturale e interreligiosa, poi le altre, fino a raggiungere migliaia di studenti. Che qualche giorno fa hanno ricevuto la visita del Dalai Lama, insieme a Richard Gere. «Queste scuole hanno realizzato il mio sogno e la mia visione educativa», ha detto commosso il Dalai Lama a Giacomin. «E’ stato un momento magico, un punto di svolta per il futuro delle nostre scuole», racconta dall’India il maestro trevigiano che ha rivoluzionato il concetto di scuola.

Richard Gere con Valentino Giacomin
Richard Gere con Valentino Giacomin

Come Alice del famoso libro di Lewis Carrol, il progetto partito dal Veneto porta bambini e ragazzi a entrare nel magico mondo interiore per capire e affrontare meglio sfide e contraddizioni della quotidianità. Bimbi saggi e felici, questo l’obiettivo. «Ho lavorato per molto tempo nella scuola pubblica in Italia - spiega Giacomin - e sempre più vedevo scarsa attenzione, insofferenza, disagio. La scuola deve coltivare la dimensione razionale, ma non può trascurare quella più profonda, emotiva. Dunque noi insegniamo ai ragazzi a osservare quanto avviene nella loro mente e nella loro coscienza, ad analizzare pensieri ed emozioni. Raggiungere la vetta significa acquisire pace interiore e senso di compiutezza, indipendentemente dalle contingenze sociali. E anche indipendentemente dal trovare o no un lavoro alla fine degli studi».

I risultati del metodo Giacomin sono straordinari. «I bambini fin dall’asilo sono attenti, concentrati, sereni. Imparano prima, molto più velocemente e senza dimenticare nulla di quanto appreso - dice Da noi non esiste il bullismo, l’aggressività viene trasformata in modo costruttivo». Il Dalai Lama ha riconosciuto i risultati di «Alice Project», ha voluto tenere a battesimo il libro Universal Ethics di Giacomin e ha sottolineato che il maestro trevigiano «ha trasceso la sua educazione occidentale riportando nel metodo educativo l’antica saggezza dell’India». Poi si è fermato a rispondere alle domande degli studenti. Un riconoscimento importante, che coincide con l’avvio a Tavernelle (Firenze) della prima sperimentazione che porterà nelle scuole italiane il metodo Giacomin. Mentre nel Veneto Luigina De Biasi, collaboratrice di Giacomin, porta avanti corsi di formazione e training per genitori e insegnanti.

Ma un’altra grande soddisfazione al maestro trevigiano è arrivata da una delle sue prime ex allieve, ammalata di sclerosi. «Attraverso gli esercizi di visualizzazione imparati con me fin da bambina - rivela Giacomin - è riuscita a trasferire gli input dalla sua area del cervello lesionata, all’altro emisfero, recuperando così il movimento. Un successo che anche i medici non riescono a spiegarsi, nessun altro al mondo ci è riuscito». Ma cosa si studia nelle scuole di Alice Project? Matematica, scienze, storia, geografia, insomma le materie tradizionali, insieme però a yoga, meditazione, medicina ayurvedica, massaggio e a danza, arte, agricoltura, educazione alla spiritualità. «Ci basiamo sul concetto di unità. Unità del corpo e della mente - chiarisce il maestro - . La mente è il luogo dove possiamo sconfiggere sofferenza, guerre, ingiustizie. La scuola ha l’obiettivo di formare l’uomo nuovo, deve aiutare un individuo a realizzare la propria dimensione. I bambini vanno aiutati innanzitutto a essere. E realizzeranno un mondo migliore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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