14 febbraio 2018 - 08:22

Borrelli fonda un nuovo movimento. Furbetti dei rimborsi: 2 grillini veneti

Il leader trevigiano, dopo l’addio , annuncia sul web la sua nuova avventura politica. Il veneziano Cozzolino e la padovana Benedetti rischiano espulsione

di Martina Zambon

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David Borrelli
David Borrelli

VENEZIA Una valanga che cresce piano fino a travolgere, fragorosa, un Movimento 5 Stelle veneto già squassato in queste settimane da grandi polemiche. Il giorno più lungo inizia già teso. Ci sarà qualche nome veneto nella black list di chi avrebbe dovuto restituire al fondo per il microcredito e non l’ha fatto? A metà pomeriggio la prima deflagrazione: David Borrelli, trevigiano, pilastro grillino della prima ora, primo consigliere a 5 stelle di un capoluogo in Italia, fra i fondatori con Casaleggio padre di Rousseau, vicinissimo a Beppe Grillo che sente (o sentiva) più volte al giorno e alla guida fino a pochi mesi fa del drappello pentastellato in Europa, lascia il Movimento. Poche righe da Bruxelles, una nota della capo delegazione Laura Agea recita: «L’eurodeputato Borrelli ha ufficializzato il suo ingresso nel gruppo dei non iscritti. Borrelli ha comunicato alla delegazione italiana del Movimento 5 stelle che la sua è stata una scelta sofferta ma obbligata da motivi di salute. Prendiamo atto che Borrelli non fa più parte del Movimento 5 stelle». Dopo l’annuncio sui social fioccano insulti. E Borrelli risponde su Facebook: «Leggo nella rassegna stampa odierna che in alcuni giornali sono riportate invenzioni fantasiose, pure illazioni pesantemente diffamatorie che citano circostanze mai avvenute e che mi indicano come autore di condotte mai tenute. Ovviamente gli autori saranno chiamati a risponderne».

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Il deputato dei Cinque Stelle, Emanuele Cozzolino
Il deputato dei Cinque Stelle, Emanuele Cozzolino

Altri deputati veneti nella bufera

Non basta, neppure il tempo di arrivare all’ora di cena mentre le chat interne ma anche i siti dei giornali e naturalmente i social esplodono che un’altra mazzata si abbatte sui grillini veneti. Il deputato uscente e ricandidato, Emanuele Cozzolino, toscano di nascita ma veneziano d’adozione (sposato, per altro, con Maria Grazia Sanginiti, già assessore dell’ex giunta cinque stelle di Mira) è fra i cinque nomi su cui sono state «riscontrate irregolarità». L’ufficialità arriva da un post del profilo Facebook ufficiale del Movimento. Il fuoco di fila dei colpi di scena non è finito. Il sito de «Le iene», a metà serata pubblica la lista dei dieci. Non c’è solo Cozzolino, c’è anche un altro deputato uscente, la padovana Silvia Benedetti ricandidata pure lei e, anzi, capolista. La bacheca Facebook dei due presa d’assalto da attivisti che chiedono lumi. Telefono spento per entrambi e nessun commento. La versione di Emanuele arriva, naturalmente, da un post Facebook: «Confermo che nel 2014, a fronte di problemi personali, ho mancato di versare circa 13.000 euro. Avevo intenzione di colmare questi versamenti successivamente ed entro il termine del mio mandato». Cozzolino aggiunge di aver «pareggiato» tutto «in questi giorni» e di essere disposto ad un passo indietro. Della Benedetti, anonimi attivisti, ricordano la proverbiale sbadataggine e auspicano abbia solo «fatto casino coi bonifici». Intanto Jacopo Berti, capogruppo M5s in Regione sillaba con un fil di voce: «Sono senza parole». Giovanni Endrizzi, senatore uscente, è uno dei pochi a tirar su il telefono, ma solo per dire: «Attendiamo di saperne di più». Alvise Maniero, ex sindaco di Mira e capolista a Venezia per le prossime politiche chiosa: «Vorrei solo ricordare che qui parliamo di fondi “restituiti” ai cittadini ma potremmo dire “donati”. Gli altri partiti hanno rubato e non in senso metaforico».

La deputata Cinque Stelle, Silvia Benedetti
La deputata Cinque Stelle, Silvia Benedetti

«Un tempismo sospetto»

Ieri mattina le acque erano agitate anche in consiglio regionale dove, ancora una volta su un sentiero diverso rispetto agli altri 4 consiglieri pentastellati, Patrizia Bartelle segnalava di essere l’unica a versare direttamente sul conto corrente del Ministero. Baldin, Berti, Brusco e Scarabel hanno fondato un’associazione e destinato ogni anno quanto versato una volta alle popolazioni colpite dal tornado, una ai truffati delle banche. Ecco, la tensione era già palpabile. Il fulmine a ciel sereno dell’addio di Borrelli ha surriscaldato la Rete. Francesco Bonifazi del Pd non perde l’occasione: «Lascia per motivi di salute? Perché nel gruppo misto ci sono più dottori?». I maligni dicono che il tempismo di questo addio è sospetto e forse qualche magagna sul fronte rimborsi c’è. I garantisti sottolineano come le «motivazioni di salute» siano cosa seria. Ma fra chi conosce più a fondo il Movimento e la sua storia, va per la maggiore una lettura altra: l’addio di Borrelli sarebbe una scelta politica meditata e «parallela» a quella di altri abbandoni eccellenti, da Grillo in giù. Di poche settimane fa, ad esempio, la presa di distanza dalla campagna elettorale sul «marcio» dei nemici in lista da tirar fuori. Per non parlare delle delusioni con i colleghi in Europa: un addio sofferto, insomma, a un Movimento che ha amato visceralmente ma che, altrettanto indubbiamente, sta cambiando pelle.

L’annuncio serale: il nuovo movimento

Nel frattempo, lo stesso Borrelli avvisa dal web: «Nessn problema di salute» rassicura, prima dell’annuncio a sorpresa: «Nella vita mi sono sempre occupato con grande intensità di imprenditori e risparmiatori - scrive su Facebook a tarda sera -. Per questo ho deciso di aderire ad un nuovo progetto: un movimento, che nascerà a breve, e che si occuperà proprio di imprenditori e risparmiatori. Lo devo a loro, lo devo alla mia vita.

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