8 marzo 2018 - 10:05

Venezia, pilone crollato: due indagati. Accuse a Stifanelli

Venerdì il via alla consulenza tecnica. La difesa: noi non l’abbiamo mai toccato

di Alberto Zorzi

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VENEZIA Antonio Stifanelli, ex amministratore di Pmv, l’azienda che ha costruito il tram, e Ivano Zattoni, responsabile delle manutenzioni per Veneto Strade, su cui ricade la gestione del ponte della Libertà. Sono questi i primi due nomi inscritti dal pm Raffaele Incardona nel registro degli indagati per il crollo di un pilone-portale sul ponte, avvenuto lo scorso 25 febbraio. Un atto dovuto e di garanzia in vista della consulenza tecnico-ingegneristica che verrà affidata venerdì mattina: in questo modo i due, indagati per il reato di attentato ai trasporti, potranno nominare un proprio consulente che affiancherà quello della procura nelle analisi tecniche sull’episodio che due domeniche fa, in una mattinata segnata dalle violente folate del vento Burian, ha tagliato in due centro storico e terraferma. E solo il caso ha voluto che non ci sia stata una tragedia, visto che un’auto e un autobus della linea 2 sono riusciti a frenare solo pochi metri prima.

Le mosse della procura

La procura si è concentrata per ora su queste due figure: il ponte è infatti gestito da Veneto Strade, ma per anni è stato affidato a Pmv per i lavori del tram da e verso Venezia. E il nome di Stifanelli è spuntato nel verbale di riconsegna, in cui veniva riferito che tutto era a posto, compresa la segnaletica verticale. «Noi sul portale non siamo entrati nel merito visto che non abbiamo lavorato su nessuno di essi - ricorda oggi Stifanelli -. L’unica cosa che abbiamo fatto è stata rimuovere per un certo periodo una tabella che non aveva più senso vista la nuova viabilità per i lavori». A Pmv infatti interessava la pavimentazione del ponte: «Abbiamo solo realizzato una canaletta in mezzo alla corsia, affogato la rotaia e riasfaltato - conclude -. Escludo che in queste operazioni possiamo aver creato danni al pilone».

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