29 marzo 2018 - 15:43

«Venice Secrets», inquisizione e torture all’epoca della Serenissima

L’esposizione aperta al pubblico dal 31 marzo al primo maggio a Palazzo Zaguri

di Gloria Bertasi

shadow

VENEZIA Ci sono la gogna del Diciottesimo secolo, gli strumenti di coercizione e di impiccagione, c’è anche una ricostruzione delle carceri di Narni (Umbria), unico esemplare di carcere dell’inquisizione resistito nel tempo e trovato per caso, dietro una muratura nel 1979. È la mostra «Venice Secrets, crimini e giustizia» al neonato museo di Palazzo Zaguri che aprirà al pubblico il 31 marzo e fino al primo maggio esporrà nei suoi cinque piani e 36 stanze reperti, strumenti di morte e tortura, atti giudiziari che mostrano come funzionava la giustizia ai tempi della Serenissima. A corredo, ricostruzioni di abiti d’epoca (dell’Atelier Nicolao, ad esempio, l’abito del frate dominicano), corpi veri plastinati, versi danteschi ad accogliere il visitatore e le storie di personaggi come Giacomo Casanova, Lorenzo Da Ponte, Veronica Franco, Giordano Bruno e c’è persino un vestito di Luigi XVI. Le «opere» in esposizione provengono tutte da collezioni private, tra cui il Museo di arte criminologica del castello di Casale di Monferrato.

Una mostra scientifica

«Non si tratta di una mostra cruenta bensì scientifica - spiega lo storico Davide Busato, curatore dell’esposizione - Abbiamo collaborato con l’Archivio di Stato di Venezia e con molte istituzioni». Nell’elenco delle collaborazioni, la Biblioteca isontina, la Fondazione Querini Stampalia, i Musei Civici di Venezia, la Fondazione Cariplo di Milano, i francesi Musée Carnevalet e Bonnat-Helleu e il tedesco Nürnberg Stadtarchiv. Ad organizzare la «Venice Secrets», la società Venice Exhibition, nota per la mostra «Real bodies» di Jesolo. La società gestirà per i prossimi diciotto anni Palazzo Zaguri, edificio gotico del Cinquecento che nei secoli ha subito decine di trasformazioni fino ad essere tra gli Ottanta e i primi anni del Duemila una scuola media. Il restauro, a cura dell’architetto Alberto Torsello, riporta in luce tutte le stratificazioni e i cambiamenti subiti dal palazzo e i lavori hanno permesso di scoprire una ripida scalinata di 25 metri che da piano terra porta alla soffitta, murata quando l’immobile diventò scuola. Dopo «Venice Secrets» arriverà una mostra su Casanova e al piano nobile un’esposizione di Real Bodies che mostrerà i mutamenti fisici di alcune professioni della laguna: i polmoni dei vetrai di Murano e le posture dei gondolieri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA