BOLOGNA — Calendari con il volto del Duce, accendini con croci celtiche o con le effigi di Mussolini e Hitler, portachiavi della X Mas e con croci uncinate, aquile e fasci littori. La denuncia sugli oggetti venduti nel Mercato del collezionismo, che tutti i giovedì occupa piazza VIII Agosto, arriva da «Zic», quotidiano online autogestito. «Sul sito di Bologna Welcome, a cui sono affidate istituzionalmente le attività di promozione e accoglienza turistica della città — scrive Zic sul suo sito —, si pubblicizzano anche i mercati e tra questi compare il Mercato del collezionismo, che si tiene ogni giovedì nella centralissima piazza VIII Agosto. Viene spiegato che si tratta di un mercatino di antiquariato e che “i banchi sono gestiti da librai collezionisti, specializzati anche in vecchi fumetti, riviste femminili, settimanali, giornali satirici anche preziosi, vecchi proclami e lettere scritte da personaggi famosi, oltre a cartoline illustrate. Il mercato offre anche la possibilità di trovare santini, targhe americane e materiale pubblicitario”».
Oggetti fascisti e nazisti
Eppure, denuncia Zic, c’è molto di più. E a prova delle sue affermazioni, pubblica online le foto scattate ai banchetti del mercato giovedì scorso.«Sui banchi di questo mercato è possibile trovare ed acquistare anche un bel po’ di oggetti e memorabilia di stampo nostalgico: calendari con il volto del Duce, accendini ornati di croci celtiche o con le effigi di Mussolini e Hitler, portachiavi della X Mas e ricchi di croci uncinate, aquile e fasci littori. Ecco la paccottiglia nazifascista proposta ai cittadini e ai tanto decantati turisti, che magari finiscono lì grazie alla pubblicità fatta al mercatino da Bologna Welcome».
Vicino al Sacrario dei partigiani
E tutto questo, accusa ancora Zic, «a pochi passi dal Sacrario dei caduti partigiani e dalla stazione, dove una bomba neofascista ha fatto 85 morti. Gli amministratori della città, che tanto dicono di indignarsi per gli episodi legati al riemergere dell’estrema destra, non vedono? E se vedono, si girano dall’altra parte?»