Bologna, 30 novembre 2017 - 11:21

Retta di frequenza nelle materne, sinistra sulle barricate. Dubbi nel Pd che tiene. Pillati: così risorse certe

La sinistra va all’attacco della giunta Merola sull’introduzione della tariffa di presenza per le scuole dell’infanzia. I democratici fanno quadrato.

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BOLOGNA — La sinistra va all’attacco della giunta Merola sull’introduzione della tariffa di presenza per le scuole dell’infanzia mentre il Pd fa quadrato, anche tra i consiglieri dem non mancano i critici. Sul tema ieri si è riunito il gruppo pd a Palazzo d’Accursio che ha sentito la relazione, definita «appassionata» da chi c’era, della vicesindaco con delega alla Scuola, Marilena Pillati. Ai consiglieri ha ribadito quanto spiegato pubblicamente, cioè che per le famiglie non cambia niente e che il nuovo regolamento prevede che il pasto non sia più un servizio accessorio, ma che «parte di un progetto educativo».

L’ira di Frascaroli

Naturalmente non è che non cambi proprio niente: la famiglia che ritira il bimbo prima del pasto pagherà una retta di presenza, mentre prima non pagava niente. Ma il punto, come spesso accade in politica, non è tanto di merito ma simbolico. Con l’introduzione della tariffa di presenza va in soffitta il mito della scuola materna pubblica. E questo fa saltare sulla sedia la sinistra. L’intervento più duro è quello di Amelia Frascaroli: «Stanno lentamente distruggendo il sistema della scuola d’infanzia che Bologna aveva creato. Non so neanche quanto questo progetto sia consapevole, ma è un dato di fatto che passo dopo passo viene smantellato un sistema che ho conosciuto bene come educatrice in un asilo nido e di cui ci facevamo vanto».

Coalizione civica all’attacco

Anche Coalizione civica, la lista guidata da Federico Martelloni, stronca la decisione dell’amministrazione e si prepara a dare battaglia quando il provvedimento arriverà in aula a dicembre per l’approvazione finale. «La delibera l’abbiamo ricevuta oggi — spiega Martelloni — e pensiamo che quello messo in campo dal Comune sia un cambiamento molto grave, si modifica il paradigma della scuola pubblica». Dall’opposizione Forza Italia, con il capogruppo Marco Lisei, non apprezza la novità: «Ormai si paga anche l’aria che si respira, sarà l’ennesimo balzello per le famiglie bolognesi». Il capogruppo dem Claudio Mazzanti fa il pompiere e prova a compattare il gruppo dei Democratici. «Se qualcuno vuole fare qualche battaglia su posizioni di principio si accomodi pure — avverte — ma io non vedo il problema. Se consideriamo il provvedimento complessivamente c’è un calo delle rette delle scuole e a quanto mi risulta le organizzazioni sindacali hanno condiviso il provvedimento».

Dubbi dei dem

Qualche dubbio in casa pd resta, ma per ora rimane anche sotto traccia in attesa di una lettura più approfondita della delibera che dovrà essere votata dall’aula nelle prossime settimane. Una cosa però la vicesindaco Pillati l’ha spiegata chiaramente ai consiglieri: «Avevamo bisogno di poter contare su risorse certe, oggi quelle della refezione non lo sono» ha detto in sostanza. Perché tra chi va a prendere il bimbo prima, chi è moroso e altre storie le risorse non sono certissime, mentre si ritiene che con una tariffa legata alla presenza entreranno con più regolarità.

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