Bologna, 21 ottobre 2017 - 17:37

Pd, Rizzo Nervo: «Niente accordi con Critelli»

Il bilancio della sfida al congresso: «Se il segretario uscente alla fine resta sotto il 50% inizia un congresso nuovo e spero nel ribaltone»

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BOLOGNA - «Proviamo a vincere perché se il segretario Pd, Francesco Critelli resta sotto il 50% si apre un altro congresso. Ma se diventerà segretario io non faccio compromessi, lui guiderà il partito con i numeri che ha ed io farò l’opposizione, non ho fatto questa battaglia per avere uno strapuntino». L’ex assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, candidato alla segreteria del Pd di Bologna, fa il punto della situazione nel suo quartier generale di Strada Maggiore. Ha una strana leggerezza d’animo per chi si trova ad inseguire (il segretario uscente Francesco Critelli è avanti di circa dieci punti) e per chi nelle prossime ore si gioca il suo destino politico per una manciata di voti.
Come legge i risultati del congresso del Pd fino ad oggi?
«È in corso una partita competitiva. Critelli ha maturato il vantaggio in alcuni circoli della città, soprattutto al San Vitale, mentre in provincia è abbondantemente sotto il 50% e siamo praticamente alla pari. Abbiamo dimostrato che non ci sono più tabù in questo partito: abbiamo vinto in montagna, a Casalecchio e anche a Castelmaggiore, a Monterenzio e Pianoro».
Ma la partita è aperta davvero o avete già capito che non ci sono i numeri?
«Ce la giochiamo davvero fino alla fine, anche se molti dei circoli dove si vota nel week- end possono avere in un senso o nell’altro risultati abbastanza prevedibili: è soprattutto il dato della partecipazione che può determinare dei cambiamenti nelle percentuali. E comunque vada c’è un dato politico inequivocabile».
E quale è?
«Il segretario eletto due anni fa in assemblea con il 70% dei consensi ha raccontato che è andato tutto bene e che il partito è in salute. Non è così perché adesso Critelli oscilla sulla linea del 50%. Noi siamo al 40% senza aver fatto un lavoro pregresso ed essendo oggettivamente in condizioni organizzative diverse da chi gestisce una federazione».
Voi avete denunciato molte situazioni di irregolarità ma la commissione provinciale di garanzia vi ha respinto tutto a maggioranza visto che i rappresentanti dell’area Critelli e di quella di Paruolo avevano più voti di voi. Non è che avete dormito un po’ quando sono state decise le regole del gioco?

«Io ho presentato un ricorso molto circostanziato e puntuale e devo constatare con rammarico, che in pratica non ho avuto risposte. Ero e sono convinto di avere ragioni formali su questi ricorsi».
Cosa pensa del fatto che il presidente del circolo Galvani, Stefano Forlani minacci ora di andare in Tribunale per le irregolarità denunciate al suo circolo.
«Rispetto le scelte di chi riterrà di fare anche questo ma come ho già detto per me è il tempo della politica. Se poi gli organismi di garanzia facessero bene il loro lavoro si risparmierebbero code in altre sedi».
Ci sono due opzioni possibili. La prima: Critelli diventa subito segretario perché sta sopra il 50%, cosa succede? Sarà un segretario dimezzato?
«No, sarà un segretario pieno e governerà il partito con i numeri che ha. In quel caso rifletterei sul fatto che è andato tutto bene, perché comunque perderà il 20% dei consensi».
C’è già all’opera il partito dei pontieri visto che molti dicono che il Pd non si governa con il 50%. Accetterà un’alleanza per guidare il Pd?
«Non ho fatto questa battaglia per accettare strapuntini. Ognuno porterà avanti il suo progetto, io farò l’opposizione costruttiva, non faccio compromessi».
Seconda opzione: Critelli va sotto il 50% e il segretario del Pd lo decide l’assemblea del 26 ottobre.
«A quel punto si apre un nuovo congresso».
Chiederà i voti all’area del renziano Giuseppe Paruolo che di fatto è alleata a Critelli per fare il ribaltone?
«Quello è sicuramente un elemento ma non c’è solo quello».
Ci sarà un intervento del Pd da Roma visto che a quel punto i renziani uniti sarebbero maggioranza?
«Si apre una fase nuova».
Che cosa farà se perde il congresso? Torna in giunta con Merola?
«Il mio futuro non è un problema del Pd. Ho fatto un scelta di chiarezza. Il mio progetto politico andrà avanti, sarà fecondo anche nei prossimi mesi».
Intervista finita, il candidato torna fuori per andare nei circoli e sembra sempre più sollevato e sulla porta confida: «Spero di essermi tolto per sempre l’immagine di quello prudente, ci voleva un po’ di coraggio per fare quello che ho fatto».

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