22 febbraio 2018 - 17:20

Rimborsi M5S, Sassi: «Avevo debiti con Equitalia»

«Ho sbagliato». Il gruppo dei consiglieri regionali: «Si dimetta»

di Redazione online

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Gianluca Sassi
Gianluca Sassi

BOLOGNA - Sarebbe legata ad un «debito importante» con Equitalia la mancata restituzione di parte dello stipendio da parte del consigliere emiliano-romagnolo, Gianluca Sassi, tra gli espulsi M5s. L’ha scritto lui stesso in un lungo post sul proprio sito, ribadendo di essere pronto a «affrontare le conseguenze delle mie scelte» senza però accennare a possibili dimissioni. Sassi ha spiegato che «il problema» è nato quando il suo stipendio, «almeno quello sulla carta, è aumentato per via della mia elezione in Regione. Equitalia - ha scritto il consigliere - è intervenuta prima bloccando tutto e poi, dopo vari chiarimenti e lo sblocco dell’erogazione, esigendo però che ne venisse pignorata una parte». Dopo un periodo in cui «con non poche difficoltà» ha cercato di far quadrare i conti «le cose si sono complicate sempre di più» e con «una decisione dolorosa» ha deciso di non restituire quanto dichiarato. «Oggi - ha detto Sassi - va da sé che si è trattata di una scelta sbagliata».

«Non volevo mettere in crisi la mia famiglia»

Sassi, che ha anche postato una ricevuta nella quale si attesta la sua attuale posizione bancaria, ha spiegato come «in quella situazione non vedevo altre alternative visto la mia grande preoccupazione era quella di non far subire alla mia famiglia una situazione non prevista e non esistente prima della mia elezione, e che l’avrebbe certamente messa in crisi». Quanto alla critica ricevuta di non aver dichiarato questo prima dell’espulsione, «beh, ripensandoci oggi, con il `senno di poi´, forse quella sarebbe potuta essere una possibile via d’uscita se Equitalia mi avesse dato la possibilità di un rientro alternativo, e se il MoVimento prevedesse deroghe o scenari per questo tipo di situazioni: ma non è così. È anche parte della intransigenza che lo caratterizza e che viene largamente apprezzata. Oltre al fatto che in quei momenti tutto sembra terribilmente complicato e senza vie d’uscita». Il consigliere ha comunque precisato di non aver «rubato un euro, non ho sottratto nulla a nessuno. Certo ho versato di meno di quanto pubblicavo, ma la parte eccedente la reale donazione ed una consistente aggiunta, non andava nelle mie tasche, ma in quelle di Equitalia, che era ed è creditrice di somme di denaro a mio avviso non totalmente dovute, ma che il sistema mi costringe a dover restituire».

I consiglieri regionali: «Si dimetta»

I suoi ex colleghi nel gruppo M5s in Assemblea legislativa in Emilia-Romagna ora gli chiedono di dimettersi: «Il lavoro di Gianluca Sassi in questi anni all’interno del nostro gruppo, e in Assemblea Legislativa, non è messo in dubbio. Sassi però, con il suo comportamento riguardo al tema delle restituzioni, ha violato le regole del Movimento 5 Stelle. Per questo, una volta accertate le sue responsabilità, è stato espulso. E per lo stesso motivo anche noi gli chiediamo di dimettersi dal ruolo di consigliere regionale».

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