10 gennaio 2018 - 09:02

Elezioni: Pd, Renzi chiede sacrifici. «Alcuni collegi per gli alleati»

Summit di Calvano con Renzi e Guerini. Salgono le quotazioni di Casini

di Beppe Facchini

shadow

Vasco Errani con Luigi Mariucci
Vasco Errani con Luigi Mariucci

BOLOGNA - Prima ancora di parlare di nomi, al Pd dell’Emilia-Romagna, «colpevole» di portare in dote al Nazareno un pacchetto di collegi ritenuti sicuri, si chiedono sacrifici. Richiesta che arriva questa volta direttamente dal vertice, vale a dire dal segretario Matteo Renzi. Ieri c’è stato l’incontro con il segretario regionale dei Dem, Paolo Calvano, sceso nella capitale con la lista dei candidabili, da Andrea De Maria alla possibile new entry Stefano Mazzetti. Ma Renzi, affiancato dai fedelissimi Lorenzo Guerini e Matteo Orfini, ha messo le mani avanti: «Vi chiederemo dei sacrifici», il senso del messaggio.

Come le altre regioni rosse (Toscana, Umbria e Marche) anche l’Emilia-Romagna dovrà insomma «cedere» alcuni collegi blindati (sperando però che tali restino) agli alleati. Ma, e questa è la carota renziana incassata da Calvano, non saranno troppi. Rispetto al passato, dunque, il partito ha deciso di offrire agli alleati un numero limitato di posti blindati nell’uninominale. Pare saranno otto i seggi in ballo a livello nazionale, forse si arriverà a 10 includendone due quasi sicuri, da cedere ai vari Insieme, Civici-Popolari, Radicali (se ci sarà la fumata bianca). Non sono tanti, ma l’alternativa per gli alleati è quella di rimanere fuori dal Parlamento (difficilmente con le loro liste arriveranno al 3%).

Chiarito che qualche posto a Bologna dovrà per forza andare ai centristi (oggi come oggi vengono date in aumento le quotazioni di Pier Ferdinando Casini al Senato, ma domani chissà) e ai prodiani di Santagata, da oggi può cominciare la partita delle candidature di stretta osservanza pd. L’incontro in questo senso è stato interlocutorio.

Alleati a parte, il summit a Roma (presenti anche un rappresentante a testa per le aree Orlando ed Emiliano) ha consentito al segretario emiliano-romagnolo Paolo Calvano di illustrare una prima mappatura dell’uninominale. Vengono valutati punti di forza e di debolezza di ogni singolo collegio, tenendo conto degli alleati e degli ex alleati ora avversari in grado di schierare proprio in Emilia-Romagna i loro pesi massimi. Dunque anche e soprattutto in Emilia-Romagna ci sono rischi e opportunità, ha fatto presente Calvano al nazionale nell’ambito di un quadro tutto in evoluzione. Come dire: quello che oggi pare sicuro, domani potrebbe anche non esserlo più.

A mettere i bastoni fra le ruote della macchina elettorale pd ci sono poi gli ex compagni della sinistra, a partire da Pierluigi Bersani e dall’ex governatore Vasco Errani, in predicato di candidarsi proprio a Bologna (all’uninominale il primo, nel listino proporzionale il secondo) per guastare i piani degli ormai rivali. L’ex governatore ha incontrato ieri sera i suoi a San Lazzaro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA