20 gennaio 2018 - 13:15

CasaPound (con Berselli) e Forza Nuova, la campagna super blindata dell’estrema destra a Bologna

Banchetto di CasaPound, con l’ex senatore che punta a essere capolista, in oiazza dei Martiri. Il presidente del quartiere, Cipriani: «Sono venuto a vedere questo schifo». Forza Nuova in via Ugo Bassi, contestazione dei collettivi

di Beppe Persichella

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BOLOGNA - CasaPound in piazza dei Martiri, Forza Nuova in via Ugo Bassi. L’estrema destra avvia la sua campagna elettorale in città e lo fa presentandosi davanti a una Coop e nel cuore del centro per raccogliere le firme necessarie per presentarsi al voto del 4 marzo. Due iniziative blindatissime dalle forze dell’ordine, soprattutto in via Ugo Bassi dove a contestare Forza nuova a pochi metri, divisi da due camionette della polizia e diversi agenti, ci sono gli attivisti di Hobo.

Berselli
Berselli

Berselli con CasaPound

In piazza dei Martiri c’è stato invece l’esordio dell’ex senatore del Pdl Filippo Berselli che punta a essere capolista per il movimento di estrema destra. «Dopo lo scioglimento del Pdl sono diventato apolide e Casapound mi ha dato una casa. Non avrei potuto votare Forza Italia - ha detto Berselli - perché sarebbe come dare un voto a Renzi, hanno già l’accordo in tasca».

Cipriani: «Provocazione»

Il banchetto di CasaPound non passa naturalmente inosservato. «Una provocazione», ha sbottato il presidente del quartiere Porto Saragozza, Lorenzo Cipriani, che carica la dose: «Sono venuto a vedere questo schifo», ha detto. «Volevo verificare che non ci fossero problemi di ordine pubblico. Qui c’è un tema tutto politico - ha continuato - e questa è una chiara provocazione. Credo che associazioni che fanno chiaro riferimento all’ideologia fascista non debbano trovare spazio nel campo democratico, ma purtroppo c’è una legge poco chiara su questo punto».

Forza Nuova (con contestazione)

Intanto, in via Ugo Bassi, c’era in scena il banchetto di Forza Nuova, anch’esso blindatissimo dalle forze dell’ordine. Ed è qui che si è concentrata la contestazione dei collettivi, dopo che alcuni attivisti erano stati identificati anche nei pressi del banchetto di Casapound. «Fuori i fascisti da Bologna», è lo striscione portato in strada da una trentina di attivisti di Hobo, separati dagli attivisti di Fn dai blindati della polizia collocati all’altezza delle bandiere anti camion dei T-days.

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