23 gennaio 2018 - 10:11

Casini-Errani, a Bologna la sfida è servita. Per i renziani Rizzo Nervo e Puglisi

L’ex governatore al collegio uninominale del Senato. La minoranza dem «scarica» su Roma il destino dei suoi nomi papabili

shadow

BOLOGNA - Liberi e Uguali ha deciso di schierare l’artiglieria pesante a Bologna: l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani sarà il capolista del collegio plurinominale alla Camera, mentre l’ex governatore Vasco Errani sarà candidato al collegio uninominale del Senato in città e potrebbe sfidare Pier Ferdinando Casini, probabilmente candidato nel collegio e sostenuto dal Pd, anche se i giochi in campo dem non sono ancora conclusi. Due mosse, tese a contendere al partito la sua roccaforte, che probabilmente produrranno qualche reazione da parte dei Dem.

Intanto ieri la minoranza del partito che ha sostenuto la candidatura di Luca Rizzo Nervo al congresso ha comunicato al segretario provinciale Pd Francesco Critelli i nomi dei candidati per il Parlamento: sono lo stesso Rizzo Nervo e la senatrice uscente Francesca Puglisi. Il fatto che una proposta di candidature al Parlamento venga inserita in un comunicato pubblico è un fatto abbastanza inconsueto nella pratica politica e una scelta del genere si spiega in parte con le grandi difficoltà che ci sono state per arrivare a questo punto: la situazione era così ingarbugliata che c’è stato bisogno di mettere le cose nero su bianco. Il problema è molto semplice: con queste due indicazioni restano fuori due parlamentari uscenti come Sergio Lo Giudice e Donata Lenzi e tre possibili candidati con un profilo nazionale come Salvatore Vassallo, Benedetto Zacchiroli e Filippo Taddei.

Per risolvere il tema dell’affollamento sono state fatte delle consultazioni tra 145 dirigenti dell’area Rizzo Nervo nel territorio. E da questo giro di colloqui sono usciti appunto i nomi dell’ex assessore e di Puglisi. Nel comunicato ufficiale scritto dalla minoranza del Pd si dà conto che dalle consultazioni è emerso «un buon giudizio» sul lavoro fatto dai parlamentari uscenti Lenzi e Lo Giudice. E che per i possibili nuovi ingressi è stato espresso un buon giudizio su Filippo Taddei, Salvatore Vassallo e Benedetto Zacchiroli «in ordine di preferenza». Per tutti e cinque questi profili l’area Rizzo Nervo chiede di prendere in considerazione una candidatura in quota nazionale, pur sapendo che le possibilità sono poche.

Il Pd ha convocato la direzione nazionale per il prossimo 26 gennaio e lì dovranno essere votate le liste, dunque ci sono 72 ore per fare andare a posto tutti i tasselli. I giochi a Bologna sono quasi fatti, salvo sconvolgimenti dell’ultima ora decisi dal segretario Matteo Renzi: al Senato nei due collegi uninominali dovrebbero correre Pier Ferdinando Casini e Francesca Puglisi, mentre la capolista al Senato nella quota proporzionale dovrebbe essere una donna decisa dal nazionale (Teresa Bellanova, Carla Cantone o Sandra Zampa). La Federazione del Pd di Bologna tifa per quest’ultima soluzione, perché consentirebbe di aggiustare un altro tassello dei candidati bolognesi.

Alla Camera, nei collegi uninominali, Critelli punta a candidare Andrea De Maria, Gianluca Benamati, Luca Rizzo Nervo e il capogruppo dem in Regione Stefano Caliandro, mentre nella quota proporzionale ci sarà sicuramente l’ex sindaco di Imola, Daniele Manca. Critelli punta a far correre anche la parlamentare uscente Marilena Fabbri, ex sindaco di Sasso Marconi. Questo è il quadro allo stato, salvo novità dell’ultima ora. Lo scenario peggiore per il Pd di Bologna e per i complicatissimi equilibri interni a Via Rivani sarebbe quello di avere altri candidati nazionali catapultati all’ultimo minuto. Intanto, anche se era nell’aria da tempo, ieri il ministro Giuliano Poletti ha confermato che non si candiderà in Parlamento con il Partito democratico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA