25 gennaio 2018 - 17:51

Merola: «Centro per il rimpatrio dei delinquenti». Minniti a Bologna, i collettivi bruciano bandiera del Pd

Il ministro dell’Interno: «Grazie a Bologna per la capacità di gestire accoglienza e integrazione». Contestazione di una trentina di attivisti, traffico in tilt in San Donato

di Redazione online

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Minniti e Merola
Minniti e Merola

BOLOGNA - Sul fronte dei migranti, «siamo disponibili a farci carico di ospitare al Mattei», l’ex Cie, «visto che è diminuita la presenza di persone e di rifugiati, la sede del centro regionale per il rimpatrio dei delinquenti. Non degli immigrati, dei delinquenti. Minniti è contento». Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, a margine di un incontro del Pd su periferie e sicurezza cui ha preso parte anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti. Il ministro non ha commentato: «Ho ascoltato le cose che ha detto Virginio - sono state le sue parole - Consentitemi di fare pubblicamente un ringraziamento alla città di Bologna per quello che ha fatto in questi anni sul terreno della capacità di gestire insieme accoglienza e integrazione».

Merola e il «centro di rimpatrio dei delinquenti»

Durante il convegno, il primo cittadino bolognese aveva spiegato che, in ambito di accoglienza, «occorre andare avanti nel sistema Sprar», invece «per i delinquenti ci vogliono questi centri. Chiedo al ministro - aveva aggiunto Merola - di permetterci di fare la nostra parte. Siamo disponibili ad ospitare il centro di rimpatrio dei delinquenti e siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Non parlo dei casi di chi ha bisogno di solidarietà - ha concluso il sindaco di Bologna -: bisogna essere chiari e netti, parlo di quelli che vengono qui per delinquere».

La protesta

Come annunciato, Minniti è stato accolto da una contestazione dei collettivi: in una trentina gli attivisti di Hobo hanno protestato fuori dalla sede del quartiere San Donato, dove si teneva l’incontro con il ministro, controllati dalla polizia in tenuta antisommossa. Poi, raggiunta in corteo (con traffico in tilt) la sede del Pd in via Andreini, è stata lanciata vernice contro l’edificio e una bandiera del partito è stata bruciata. «Una trentina di stalinisti che non vogliono fare parlare gli altri, con estremo disagio per la nostra cittadinanza viste le continue interruzioni di traffico», è stato il commento del sindaco Merola.

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