Firenze, 2 dicembre 2017 - 11:53

Firenze, la prostituzione è tornata
Già finito l’effetto del pugno duro

A due mesi dall’ordinanza del sindaco, a Novoli 30 ragazze in poche strade

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Qualcuna è ferma al calduccio in automobile, molte sono al freddo su un marciapiede o dentro un distributore di benzina. In bella vista. Sui due controviali di viale Guidoni, in viale Forlanini, in viale Redi, in piazza Puccini. Due mesi e mezzo dopo l’ordinanza di Palazzo Vecchio che ha reso punibili penalmente i clienti delle prostitute, le prostitute sono tornate sui viali. Sono di meno rispetto a qualche mese fa, c’è meno viavai di automobili: un po’ saranno gli effetti dell’ordinanza, un po’ il freddo gelido che cala su Firenze la prima notte di dicembre. Ma non sono sparite, anzi, nel giro di poche strade ne contiamo più di trenta. Giovedì sera, è quasi mezzanotte. Le prostitute, saranno una decina, aspettano i clienti in macchina. Si riconoscono da lontano, sistemano l’auto sul marciapiede perpendicolare alla strada, per distinguersi da quelle parcheggiate. La maggioranza di loro però è in strada nonostante il freddo. C’è chi si è imbacuccata con una grande giacca a vento informe, per resistere all’addiaccio, ma così le automobili tirano dritto. Per questo in molte, cercando di attirare i clienti, sfoggiano ancora giubbottini autunnali, jeans elasticizzati o fuseaux troppo leggeri infilati negli stivali d’ordinanza. Così le ragazze si muovono, saltellano. Alcune non riescono neppure più a sorridere quando l’automobile rallenta. Il grosso è concentrato sul controviale davanti all’area cani di via Amerigo da Schio, vicino al distributore di benzina. Ci sono quelle che scelgono di stare vicine, quasi a proteggersi a vicenda. Altre invece preferiscono avere un tratto di strada tutto per sé. Come la ragazza che sta davanti al polo universitario di Novoli o quella che sceglie la corsia preferenziale di piazza Puccini. Deve essere nuova a Firenze, perché quasi tutte le auto evitano la corsia vietata al traffico privato e passano sulla strada parallela, quella davanti al Caffè Puccini. In viale Guidoni un Maggiolone si ferma, la ragazza si piega sul finestrino, pochi secondi di contrattazione e via, qualche centinaio di metri e la macchina parcheggia nella buia via Giuseppe Campani. Cliente e prostituta si sistemano sul sedile di dietro, quello davanti è ribaltato verso il parabrezza per fare più spazio. In quella strada ci sono tre piccoli piazzali tra altrettanti palazzi, diventati un centro per la prostituzione di Novoli. A rientrare a casa tardi uno rischia quasi di dar fastidio.

«Forse sono un po’ meno, ma ci sono sempre»

All’angolo tra viale Guidoni e via Amerigo da Schio, un’altra ragazza, molto giovane, probabilmente dell’Est Europa, bellissima, scende da un’automobile e si rimette in attesa sul marciapiede. Non passano neppure cinque minuti ed è di nuovo sparita. E i clienti di giovedì sera non sono tanti, il viavai non è quello del fine settimana, quando a chi è in cerca di un incontro vero si mescolano macchine di ragazzi in cerca solo di qualche goliardata. A una domanda un po’ diversa dal solito — «Non ci sono tanti clienti stasera, vero?» — una delle ragazze mostra fastidio: «I don’t speak italian». In realtà lo parla. Continuiamo in inglese: spiega di essere rumena, si vende per una cifra irrisoria, trenta euro appena, avrà una trentina d’anni ma racconta di averne ventidue. Molte donne portano il trucco pesante sul volto per nascondere i segni dell’età. Non mancano però quelle che vent’anni ce li hanno davvero, forse meno. C’è un’asiatica, qualche africana, ma poche rispetto a una volta, moltissime ragazze dell’Est. Sono quelle con più clienti. In viale Guidoni al chiosco aperto fino a notte fonda davanti al Mercato Ortofrutticolo si mescolano personaggi strani: «Le prostitute? Magari saranno poco meno di qualche mese fa, ma ci sono sempre», racconta il ragazzo che cuoce salsicce, hamburger e scaloppine congelate. Ma se gli si azzarda scherzosamente la domanda se il chiosco sia frequentato dai protettori, lui si limita a sorridere guardandosi attorno, tra il divertito e l’imbarazzato. Al chiosco arrivano clienti che all’una di notte passata vengono a chiedere «il solito». Ci sono due asiatici ben vestiti, piuttosto giovani, uno che fuma sigarette lunghe e sottili, l’altro che porta mocassini estivi senza calzini e non dà segni di soffrire il freddo, mentre le parole si mischiano a nuvole di vapore. Un altro cliente ingurgita due panini con la fretta di chi ha molto da fare. In strada, passa una volante della polizia che si ferma a un distributore, a cinque metri da una prostituta, poi riparte e tira dritta verso via Forlanini. Di auto della polizia municipale, in oltre tre ore, non se ne vedono. Il servizio di controllo contro i clienti delle prostitute si fa in borghese con le auto civetta. Ma nella notte tra giovedì e venerdì nessun cliente è stato pizzicato in flagrante. Così, a Novoli la prostituzione prosegue, non se n’è mai andata. Dove invece è solo un ricordo è al parco delle Cascine. Lì solo fino a pochi anni fa c’erano colonne di automobili. Ora l’unica a resistere è una transessuale un po’ avanti negli anni che aspetta i clienti dentro la sua automobile. Si è sistemata in via delle Cascine. Esattamente davanti alla sede «verbali e notifiche» dei vigili urbani.

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