19 dicembre 2017 - 10:06

Firenze, sì del Consiglio
alla patente antifascista

Contributi e spazi pubblici, le associazioni dovranno dichiarare di aderire ai valori della Resistenza. Il primo passo di Si, M5S favorevoli Forza Italia accusa: «Chi giudicherà?»

di Antonio Passanese

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Niente eventi pubblici, né patrocini, né contributi comunali senza il certificato antifascista. Il Consiglio comunale di Firenze — sulla scia di altre città della Toscana — ieri ha approvato a larga maggioranza una nuova norma che proibisce eventi fascisti, filonazisti, razzisti, omofobi e transfobici su tutto il territorio cittadino. La modifica, che nei prossimi giorni sarà inserita nello statuto, inizialmente era stata proposta da Sinistra Italiana, poi però ha trovato anche la convergenza dei gruppi Pd ed Mdp. L’approvazione è arrivata dopo due ore di discussione (anche molto accesa) con il voto favorevole della maggioranza, di Si, dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, Alternativa Libera e Firenze Viva, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono espressi contro.

Contrasto alle discriminazioni

L’obiettivo della delibera approvata ieri è contrastare il riaffiorare di sentimenti e azioni non coerenti con la Resistenza e la Costituzione. Da questo punto di vista, l’aspetto più significativo e operativo è contenuto nell’articolo 6 che prevede che l’amministrazione comunale, secondo quando previsto anche dalla Costituzione, contrasti la propaganda di immagini e comportamenti discriminatori. Non solo. In base all’articolo 5 bis tutte le associazioni, i movimenti e i comitati dovranno sottoscrivere un documento (nel centrodestra c’è già chi polemicamente lo chiama «patentino antifascista») in cui affermano di essere concordi con le nuove norme. In caso contrario, Palazzo Vecchio potrà negare loro l’occupazione di suolo pubblico (ad esempio con i banchini di propaganda), i contributi, il patrocinio, la concessione degli spazi di proprietà del Comune e perfino i campi da calcio. Sì, perché l’autocertificazione sarà richiesta anche alle associazioni sportive. «Con questa delibera sottolineiamo che a Firenze non sono tollerate forme di discriminazione e pregiudizio», spiega in una nota la consigliera di Alternativa Libera, Miriam Amato. «Siamo soddisfatti e orgogliosi di aver contribuito a questo risultato. Perché non bastano le parole, ma servono atti concreti. Siamo una città medaglia d’oro per la Resistenza. E vogliamo onorare l’impegno di chi ci ha fatto guadagnare la libertà e la democrazia», gli fa eco Sinistra Italiana.

Forza Italia e Fdi

Di parere diametralmente opposto i consiglieri di Forza Italia e Fratelli d’Italia: «Una modifica allo Statuto comunale del tutto inutile se non illegittima nel merito, perché ovviamente niente cambia né potrebbe cambiare rispetto a quanto prevede la legge italiana sulla libertà di parola, ma utile per ribadire a tutti i fiorentini un concetto: in questa città è la sinistra a decidere chi possa o non possa parlare di certi temi. Un atteggiamento davvero democratico. Siamo curiosi di capire chi giudicherà quali saranno le manifestazioni autorizzate e quali quelle da mettere all’indice: una commissione? Il Partito Democratico? L’Anpi? Una giuria popolare?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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