Firenze, 11 novembre 2017 - 09:54

Pozzolatico, scoppia la guerra
dei maiali

Apre un allevamento tra le case e i residenti protestano con il Tar: «Aria irrespirabile». Ma il sindaco smorza i toni: quella zona è agricola, è tutto regolare

di Jacopo Storni

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Scoppia la guerra dei maiali all’Impruneta. Finisce sotto accusa un allevamento di 40 suini, aperto pochi mesi fa, nel cuore della campagna di Pozzolatico, tra vigneti e uliveti, vicino alla storica villa Corsini e ad alcune case. Gli abitanti sono sul piede di guerra: «Troppo puzzo nelle nostre case». Oltretutto, secondo i residenti, l’allevamento stona col paesaggio circostante e abbassa i prezzi delle case, alcune delle quali proprio a ridosso delle recinzioni dei suini.

Le proteste

Un gruppo di famiglie, nelle scorse settimane, ha presentato un’istanza al Comune per chiederne la chiusura. Il sindaco Alessio Calamandrei, però, è stato molto chiaro: «Siamo in zona agricola, l’allevamento rispetta tutte le normative e ha il diritto di esistere». Ma gli abitanti, stanchi dei rumori e degli odori dei suini, non si sono arresi e hanno fatto ricorso al Tar. Dallo studio legale che li difende spiegano: «L’allevamento mette a rischio la salute umana e l’ambiente» visto che «è del tutto carente di un sistema di smaltimento liquami, in chiara violazione della normativa sui rifiuti e della prevenzione ambientale di derivazione comunitaria». Secondo l’allevatore e proprietario dei terreni Pietro Campolmi, però, «è tutto in regola visto che si tratta di allevamento semi brado che non prevede lo smaltimento dei liquami». Il ricorso è stato presentato da dodici delle circa quaranta famiglie che abitano nell’area intorno all’allevamento. Il tribunale dovrebbe pronunciarsi nei prossimi giorni.

I residenti, pur consapevoli che si tratta di una zona agricola, vivono con disagio la presenza dei nuovi vicini di casa. Dice uno degli abitanti. «Quando apriamo la finestra, nelle nostre case entra un puzzo fetido di maiali, si sentono i loro grugniti, si vedono volare piccioni che mangiano il mangime». E un’altra residente: «Ho fatto tanti sacrifici economici per acquistare questa casa, poi all’improvviso è arrivato l’allevamento di suini al posto dei campi verdi, proprio sotto la nostra abitazione». Una beffa, per molti residenti, che temono anche per un eventuale ingrandimento dell’allevamento.

L’allevatore

A viverla come una beffa è però anche lo stesso allevatore Campolmi, titolare dell’azienda agricola Bio & Brado. «Quando ho acquistato il terreno da uno degli abitanti, sapeva perfettamente quello che ci avrei realizzato». Quanto agli odori nauseabondi raccontati dai residenti, lui dice: «Non è vero, non c’è puzzo». Effettivamente, dopo un sopralluogo nella zona, gli odori dei suini non sono avvertibili, ma i residenti assicurano: «Dipende come gira il vento, a volte è impossibile perfino respirare». In ogni caso, Campolmi rassicura: «Non è nostra intenzione ingrandire l’allevamento, siamo piccoli allevatori e vendiamo i nostri prodotti nel nostro negozio in centro a Firenze».

Una situazione non semplice, né per gli abitanti né per l’allevatore. Accuse incrociate che rischiano di prendere pieghe più pesanti. Secondo Campolmi, alcuni residenti tenterebbero di mettergli i bastoni tra le ruote con scherzi di cattivo gusto, come lo zucchero nel trattore e l’abbattimento delle recinzioni per far scappare i maiali. «Non ho alcuna prova che siano stati i residenti — tiene a precisare l’allevatore — ma certamente farò denuncia contro ignoti». Dall’altra parte, anche alcuni abitanti si sentono in qualche modo minacciati: «Mentre siamo a camminare, l’allevatore ci sfreccia vicino con la sua auto».

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