11 febbraio 2018 - 16:37

Renzi: «Caccia ai voti, ora uno scatto»
Tour in bici a Firenze: se il Pd non vince il problema è dell’Italia

Pedalata dalla Cascine ai Renai per il segretario dem, poi il pranzo coi militanti«Da noi soldi per famiglie, qualità della vita, riduzione del costo del lavoro»

di Mauro Bonciani

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In bici dall’Indiano fino ai Renai e poi il pranzo coi volontari. Una domenica mattina diversa per Matteo Renzi che alle Cascine ha trovato quasi un centinaio di ciclisti, ed un paio di bandiere dem, ad attenderlo per la biciclettata voluta dal Pd. L’ex premier è arrivato assieme alla moglie Renzi e la pedalata è scattata dieci minuti dopo, con l’arrivo del sindaco Dario Nardella, accompagnato dalla figlia, e dopo gli immancabili selfie.

«Programma diverso»

«Noi abbiamo un programma che è molto diverso dagli altri. Gli altri sparano cifre in libertà. Il centrodestra ha fatto un programma da 200 miliardi di euro, non li trovano nemmeno col Monopoli, il Movimento 5 Stelle da 120 miliardi — ha detto Renzi ai giornalisti — Noi non diamo soldi ai ricchi con la flat tax né facciamo assistenzialismo come M5S. Il reddito di cittadinanza significa “non lavorate, paghiamo noi”, e questa è una follia. Noi invece abbiamo messo piccole cose concrete, ci prendevano in giro per gli 80 euro, ma da 4 anni a questa parte ci sono famiglie che hanno 80 euro netti al mese in più. Ora gli 80 euro vogliamo estenderli ad ogni figlio, per ogni mese, fino ai 18 anni. E questo in più, rispetto agli assegni familiari, non in meno». «Se torneremo al governo — ha proseguito con un involontario lapsus — metteremo i soldi per la famiglie, la qualità della vita, la riduzione del costo del lavoro». All’Indiano, oltre ai militanti e a mezza giunta di Palazzo Vecchio, anche il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, e l’europarlamentare Simona Bonafè, con perfino qualche Graziella accanto a bici ipertecnologiche. «È un giorno molto bello, perché abbiamo deciso di fare la campagna elettorale non solo con i comizi, gli incontri, le cene casa per casa, ma anche stando in mezzo alla città. Siamo qui anche per ricordare che abbiamo fatto la legge sulla mobilità ciclabile — ha proseguito il segretario del Pd, candidato a Firenze per il Senato — Firenze ha un territorio meraviglioso, quello che collega lo storico Parco delle Cascine con il parco dei Renai, una quindicina di chilometri di rara bellezza». Una ciclabile che passa lungo l’argine, sfiorando quartieri periferici. «Il futuro delle città passa dall’investimento che verrà fatto nelle periferie: noi abbiamo messo 2 miliardi e 100 milioni nelle periferie quando io ero al governo e il governo Gentiloni sta proseguendo molto bene su questa strada. E se pensiamo ai tanti fenomeni di mancanza di integrazione che l’Europa ha conosciuto in questi anni, vediamo che tanti di questi fenomeni nascono esattamente dalla mancanza di integrazione nelle periferie».

«Serve lo scatto»

Il tempo di un paio di battute con Nardella sull’ormai famosa cena da offrire ai fiorentini perché la tramvia non partirà il 14 febbraio — «non devi farla il tram è arrivato l’altra notte, con qualche giorno di anticipo» — e poi via pedalando per mezz’ora fino al Parco dei Renai, seguito da biciclette e telecamere, con qualche sosta per fare foto e la telefonata scherzosa con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio: «Qui c’è da fare il ponte fra Lastra e Signa», ha detto a Delrio che, ridendo, ha preso l’impegno sulla realizzazione dell’opera. Ultima tappa, la Casa del Popolo di Tripetetolo (Lastra a Signa) per il pranzo con 200 volontari. «Bisogna togliersi di dosso la paura, a quelli del Pd vedo stanchezza e rassegnazione. Ma se facciamo quel che dobbiamo fare negli ultimi venti giorni di campagna elettorale, saremo il primo partito, il primo gruppo parlamentare — ha sottolineato — Cercate i voti casa per casa, invito ognuno di voi a organizzare appuntamenti preelettorali per convince gli indecisi. Fatevi un elenco degli indecisi, se li convinciamo noi diventiamo il primo partito». Ed ha chiuso con una esortazione in tema con la giornata: «Se non vince il Pd, questo non è un problema per il Pd, è un problema per l’Italia. Per vincere questa campagna ci vuole la gamba del ciclista che si rende che deve fare lo scatto. Questo è il momento in cui chi ha la gamba, la deve tirare fuori, questo è il momento che segna la vittoria o la sconfitta. Ora inizia la salita»

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