Firenze

Firenze, la Leopolda chiude con Matteo Renzi: "Abbiamo creato un milione di posti di lavoro "

(ansa)
"Abbiamo creato posti di lavoro". Decine di interventi sul palco. Il sindaco di Firenze Nardella parla di fake news. La toccante testimonianza della giornalista di Repubblica Federica Angeli che dal 2013 vive sotto scorta
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Renzi riparte dalla sconfitta del referendum del 4 dicembre dell'anno scorso: "Dobbiamo dircelo, perché siamo intellettualmente onesti". Non come Berlusconi che quando perde dà la colpa ai comunisti. O come i 5 stelle che parlano di complotto. Ricomincia da lì nel discorso finale dal palco della Leopolda 8. La sconfitta referendaria dunque? "Lo rifarei domattina, perché era giusto per i nostri figli", rivendica il segretario del Pd. "Ma chi fa politica, deve gridare 'voglio più vita'" dice Renzi citando le parole del replicante al suo creatore in Blade Runner di Ridley Scott. "Non siamo quelli che rincorrono una candidatura in un collegio", aggiunge.  Ed è questo "il motivo per cui Agnese non ha mai fatto una intervista durante i mille giorni di governo ma ha fatto un intervento parlando della mia nipote che ha una malattia invalidante". "Dobbiamo parlare di queste cose. Con lo sport l'abbiamo fatto", continua Renzi. A proposito dei vaccini però "non si fanno i referendum dei vaccini, si vaccinano i propri figli per un problema di salute".

Questione lavoro. "Noi abbiamo aumentato i posti di lavoro - dice Renzi - , Berlusconi lo spread e Di Maio i followers, Di maio non è quello dei congiuntivi, sono quelli che tagliano sulla cultura, basta guardare Torino, noi siamo garantisti, non facciamo leggi ad personam o cambiamo le regole in base agli amici.  Noi crediamo nell'Europa, la vogliamo cambiare, non siamo quelli della doppia moneta, noi siamo per la crescita, con il centrodestra c'è stata la recessione e M5s immagina la decrescita".

Renzi cita Amazon. "Non riusciamo neppure come Europa a metterci d'accordo per fargli pagare le tasse". Gli 80 euro? "Quanti hanno preso in giro gli 80 euro quelli con un bel conto in banca? Eppure sono stati la misura più rilevante di sostegno al reddito medio basso". Eliminarli? No, dice Renzi: "Vanno estesi alle famiglie con i figli".
Abbiamo però bisogno di Europa: "Ma rifiuti l'idea che sia il luogo dove qualcuno fissa le regole e gli altri seguono". Per questo stimo Macron. Qualcuno obietta: "Non è iscritto al Pse". Ma è Macron oggi il punto più avanzato". 
Il Pd è diverso dai 5 Stelle e dal centrodestra: "Noi siamo quelli della crescita". Attenzione però: "Dobbiamo smetterla di litigare dalla mattina alla sera, dobbiamo smetterla con questo congresso permanente". Renzi ringrazia Piero Fassino, che sta tentando di dar vita ad una coalizione: "Quelli che vogliono starci in una coalizione avranno pari dignità. Per noi chi vuole starci non solo è benvenuto. Chi non ci vuole stare avrà il nostro rispetto. Non avrà il nostro odio". Il segretario del Pd resta comunque ottimista: "Ci sarà un grande testa testa tra Di Maio e Berlusconi, un testa a testa per decidere chi guiderà il secondo gruppo parlamentare dopo il nostro. Tutti i sondaggi danno il Pd come primo gruppo parlamentare, non c'è articolo preconfezionato che tenga".

Anziani.  C'è però da lottare. "Lotto per gli anziani, anzitutto. Per il tempo pieno a sud. Lotto per il recupero degli immobili centro le nostre città. Lotto per i diritti delle donne. Perché in 64 governi solo uno ha avuto parità di uomini e di donne".
Sul finale Renzi torna sulle fake news ed esclude interventi di censura. Ma si devono smascherare: "Chi diffonde quelle falsità utilizza gli stessi canali dei 5 Stelle". E ogni 15 giorni il Pd presenterà un rapporto su tutte le schifezze che si trovano sulla rete. A noi del resto basta aspettare, c'è voluta una commissione d'inchiesta che i pasticcioni non eravamo noi ma dei tecnici super pagati". E se vorrà boato, dice Renzi ai leopoldini: "Ricordatevi di cosa è la Leopolda". Dimostra che si può ripartire. Lo dimostrano le persone che hanno combattuto contro la malattia, le persone minacciate: "La Leopolda è un acceleratore di speranza ". 

Il segretario del Pd guarda già alla corsa elettorale: "La nostra prima proposta non sarà un bonus nè un diritto: il servizio civile obbligatorio per ragazzi e ragazze di questo Paese. Una nuova stagione dei diritti ha bisogno di una nuova stagione dei doveri". Anche se il primo obiettivo, aggiunge subito dopo, "è che vogliamo portare nel futuro è lavoro". C'è una diversità politica: "Quando si dice che il futuro toglierà lavoro e si dice che c'è bisogno di reddito di cittadinanza si vuole trasformarci in oggetto d'assistenza".

I dati però parlano chiaro: "Non c'è fake-news che tenga che possa negare che abbiamo creato un milione di posti di lavoro". L'Istat lo dice: "Berlusconi ha perso mezzo milione di posti di lavoro, noi ne abbiamo creato quasi un milione. Perché in Italia ci sono due istituti scientifici, l'Istat e l'istituto Brunetta. Io seguo l'Istat". Attenzione ai voucher però: "Adesso sono più difficili e temo che sia aumentato il lavoro nero. Ma quando si parla di lavoro non si può essere ideologici".

L'intervento di Renzi era cominciato con un "grazie a chi nel 2014 diceva troppi politici e troppi vip e ora dice troppi pochi...fate pace con voi stessi, questo è luogo di leggerezza e idee e non di polemiche".

Prima del leader decine di interventi. Standing ovation per Federica Angeli, la giornalista della 'Repubblica' che vive sotto scorta dal 2013 per aver denunciato le infiltrazioni della criminalità organizzata a Ostia. "In queste settimane qualcuno sta cercando di ridisegnare la mappa criminale di Ostia e sto cercando di capire bene quello che sta accadendo, anche con le nuove sparatorie di questi giorni", dice dal palco la giornalista. "Serve mantenere la barra dritta, malgrado le minacce, le paure, le intimidazioni, perchè alla fine saranno loro ad abbassare la testa. Io posso continuare a denunciare se però con me ci sarà anche un noi, cioè se voi sarete con me", aggiunge Federica Angeli. Raccontando la sua storia: "Sono sotto scorta da quattro anni, la mia vita è stata stravolta, come mamma, come cronista; è come se fossi stata messa agli arresti domiciliari. Ma nonostante questo sono rimasta a Ostia. Nessuno ci crede che quella che denuncio è veramente  mafia".
Anche la politica ha però la sua responsabilità, per la giornalista: "Un partito politico ha cominciato a distruggermi, io sono diventata la giornalista del Pd e mi hanno fatto una guerra dove la mafiosa di Ostia ero io: c'è stata una irresponsabilità enorme in questo, perchè delegittimandomi mi hanno messo a rischio, insieme ai miei figli".

Leopolda, standing ovation per Federica Angeli: "Ostia criminale, saranno loro ad abbassare la testa"



Il sindaco di Firenze Nardella. Il sindaco di Firenze Dario Nardella sceglie il tema delle fake-news. "Le parole di questa Leopolda, che sono quelle usate da Matteo Renzi in apertura, sono verità e concretezza.. Le fake news  e le hate news, odio e falsità. I professionisti dell'odio non vogliono la verità. Il popolo della Leopolda non è abituato ad odiare il nemico, non riconosce un avversario ma non odia. Visioni diverse del Paese.Anche io sono stato vittima delle fake news, si è detto che ho perso l'aereo ma non è vero l'ho perso qualche giorno fa è stato postata una foto dicendo che un ponte stava per crollare. Quando si arriva a danneggiare una comunità dobbiamo reagire e reagiremo", grida il sindaco da palco.
E poi: "Di Maio ha chiesto i vigili delll'Osce per le elezioni politiche. Di Maio i vigili mandali per strada a Roma, avete abbandonato la capitale del Paese. Il problema è l'arroganza e la presunzione. Vivere una comunità vuol dire partite da noi stessi, da qui passa il senso civico e la  responsabilità". Come combattere però le fake-news? Per Nardella c'é una via maestra: "Con la ministra Fedeli abbiamo già parlato del progetto di mttere l'educazione civica come materia obbligatoria con il voto nelle nostre scuole".


Deborah Serracchiani. "Non accettiamo lezioni da sinistra, perché le nostre azioni politiche sono profondamente di sinistra, e se non c'eravamo noi nessuno le avrebbe fatte" ha detto dal palco Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia che è sempre stata presente in tute le otto edizioni. "Cosa avremmo dovuto fare, di sinistra, se non quello che abbiamo fatto - ha aggiunto - cioè eliminare il superticket, lottare contro la povertà, pensare agli ultimi?".