Firenze

Renzi: "Ho proposto a Padoan di candidarsi a Siena"

(ansa)
Un segnale dopo gli scandali bancari. Il segretario del Pd: "Ci occuperemo delle famiglie e delle imprese". E su Firenze: "Più importante l'aeroporto rispetto allo stadio"
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Padoan candidato a Siena. E' l'idea che Matteo Renzi ha annunciato in una intervista in una radio Toscana, Controradio: "Ho proposto al ministro Padoan di candidarsi in Toscana, di candidarsi nel collegio di Siena, perchè il Pd deve essere una squadra forte e autorevole ma anche perchè con Pier Carlo abbiamo affrontato la questione bancaria in modo innovativo".
La scelta di Padoan è una messaggio preciso perché avviene nella città che più di tutte in Toscana è stata segnata dai problemi e dalle inchieste bancarie con la vicenda del Monte dei Paschi: "nella vulgata è passato un resoconto mediatico superficiale. Noi non abbiamo salvato le banche ma migliaia e migliaia di correntisti", ha aggiunto Renzi. "Rivendicare con grande forza questa decisione e rivendicarlo nella città simbolo di uno dei grandi scandali bancari del passato credo sarebbe una bella cosa".

Il segretario del Pd ha toccato molti temi della campagna elettorale, compreso il voto in Lombardia:  "Gori e Fontana non sono la stessa cosa e molta gente, trovandosi al bivio tra centrodestra e centrosinistra, saprà come scegliere: ogni voto dato alla sinistra che non può vincere è un voto regalato alla destra voglio sperare che molta gente ci penserà. Ma io sono più appassionato a pensare a cosa si farà dopo per far sì che le persone abbiano più lavoro", ha aggiunto Renzi sottolineando che l'"ossessione" di un possibile accordo tra Pd e FI dopo il 4 marzo "ce l'hanno altri, ce l'ha d'Alema. E io lascio volentieri a lui e Berlusconi alle loro discussioni".

Sulla legge elettorale: "Questa è la conseguenza del no al referendum del 4 dicembre. Dopo che abbiamo perso è evidente che siamo tornati a livello della prima Repubblica". In ogni caso l'ex premier ha spiegato che non si tratta di "una legge elettorale autolesionista per il Pd: abbiamo dovuto farla ma io non credo che la partita sia chiusa. La partita sui voti non si gioca soltanto sulle coalizioni. Spero e lavoro perché il Pd sia il primo gruppo parlamentare. Se questo avverrà dopo 5 marzo il Pd avrà le carte in mano".

Sui programmi invece ha detto che ci sono "le famiglie" e i piccoli imprenditori, "quelli che soffrono: - anche se ha ammonito -non è possibile fare tutto". A questo proposito il segretario del Pd ha ribadito che le proposte avanzate in questi ultimi giorni da M5S e dal centrodestra, "da Berlusconi e Di Maio, 'veleggiano' su costi di circa  200 miliardi. Quanto abbiamo fatto noi valeva circa 30 miliardi. Non è possibile fare tutto".

Su Firenze ha spiegato che l'aeroporto è più importante dello stadio. "Lo stadio di proprietà è una priorità e secondo me il nuovo stadio di Firenze si farà ma la realizzazione dell'aeroporto è più importante" e ha aggiunto che, candidandosi al Senato nel collegio fiorentino, intende tornare ad occuparsi "delle priorità per la città e non solo".
"Secondo me lo stadio si farà, conoscendo Nardella, la sua passione e la sua dedizione il progetto andrà avanti. Allo stadio io credo", ha aggiunto auspicando che i Della Valle, proprietari della società Viola, restino: "spero si possa ripartire tutti insieme con questa proprietà che in questi 15 anni ha fatto molto".
Il segretario del Pd ha quindi annunciato che il suo primo impegno come candidato sarà in una periferia: "comincerò da Scandicci, dal progetto di 5 milioni per la nuova scuola Pettini, e non solo perchè questo è uno dei progetti che rientrano in quello sulle nuove scuole avviato dal mio Governo, ma anche perchè credo nell'importanza delle periferie. Quindi nella mia campagna elettorale ci sarà tanta Firenze ma anche tanta periferia"