"Mediterranea", a Borgo San Lorenzo l'installazione che racconta il mondo dei migranti
Un mare blu azzurro in movimento, le cui onde si infrangono su diverse battigie, e la cui 'voce' si mescola ai canti dei tanti popoli che da millenni lo solcano fondendo le loro culture. Ma a un certo punto i ciottoli verdi azzurri che si intravedono sotto l'acqua cristallina si trasformano, e diventano centinaia di teste: quelle degli uomini, delle donne, e dei bambini in fuga che attraversando il mare tentano di raggiungere qualche sponda. E' una metafora potente e suggestiva delle migrazioni l'installazione artistica e performativa dell'artista visiva Benedetta Manfriani intitolata "Mediterranea", con l'originale sound design curato da Agnese Banti in collaborazione con Tempo Reale, curata dal direttore del Museo Chini Alessandro Cocchieri e rappresentata nell'atrio del Palazzo Comunale di Borgo San Lorenzo, in occasione della due giorni internazionale Buongiorno Ceramica. Per rappresentare l'immagine dei migranti nell'acqua, Manfriani si è servita di 600 ciotole di ceramica Raku realizzate a mano nel suo laboratorio, tutte diverse l'una dall'altra "come gli esseri umani", sottolinea l'artista, mentre il materiale sonoro è stato elaborato a partire dalle sonorità tratte dalle ciotole stesse, e dal repertorio vocale del coro multietnico ConFusion, che ha sede al Villaggio La Brocchi di Borgo, e che ha partecipato alla performance. "Una provocazione rivolta alla nostra sensibilità addormentata", spiega Manfriani, "che tenta di riportare l'attenzione sull'umano, e sulla responsabilità di ognuno di noi di fronte a questo fenomeno epocale" (Foto di Francesca Lanza)