Firenze

2 giugno, la lectio di Grossi: "Gli italiani hanno una scarsa conoscenza della Costituzione"

(cge)
Il professore in aula magna all'Università di Firenze: "Soltanto se si conosce un testo lo si può amare". Il rettore Dei: "Non lasciamo la critica dell'esistente soltanto ai populisti..."
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Aula magna dell'ateneo di Firenze, 2 giugno 2018: "A 70 anni ancora dalla nascita della carta io credo che il popolo italiano abbia una scarsa conoscenza di questo straordinario documento, quindi credo che sia lodevole ogni iniziativa che volge a una conoscenza maggiore, anche perché solo se si conosce un testo lo si può anche amare come, questo nostro testo, è meritevole di essere amato". Così, sulla Costituzione italiana, il professore emerito della Corte Costituzionale Paolo Grossi, già docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno. Interviene sul tema: "Una Costituzione da vivere" nell'ambito delle celebrazioni fiorentine del 2 Giugno. Grossi ne ha parlato anche ricordando i suoi tentativi, da presidente della Consulta, di far conoscere la Carta Costituzionale attraverso iniziative di incontro con studenti e cittadini. "Sono 70 anni - ha detto -, la Costituzione è vecchia. Ma perché, se è vecchia, è 'Una Costituzione da vivere'? Per un motivo elementare, che è la semplice conseguenza della seguente premessa: la nostra Costituzione repubblicana è intimamente collegata alla vita del cittadino". Il professor Paolo Grossi ha fatto un excursus sulle radici delle costituzioni europee fino a tracciare la fase della nascita della Costituzione italiana dopo il ventennio della dittatura fascista e a esaltare il metodo e i valori che i Padri Costituenti vi profusero.

Grossi ha proseguito: "Come i Costituenti hanno lavorato per ottenere questa straordinaria Costituzione? Intanto le elezioni erano state veramente libere, pertanto erano padri costituenti provenienti dalle più diverse ideologie, erano marxisti, erano cattolici, erano liberali": ma "ci fu rissa, ci fu subbuglio, ci fu disordine? Certo, ci furono contrapposizioni ideologiche ma ci fu anche quella che un grande costituente, Giuseppe Dossetti, chiamava 'forza della sinergia' cioè la raccolta di opinioni diverse, convogliate, pur nella loro diversità, verso un fine un comune. Questa sinergia ci fu". Il docente ha ripercorso le vicende dell'Assemblea costituente. "Quale fu la loro grande risorsa, come fecero? - ha raccontato - I Costituenti stavano leggendo in basso, alle radici del popolo italiano, per fondare questa nuova costruzione su degli autentici valori, che erano stati riscoperti e che formavano l'orgoglio del nostro popolo. Soprattutto un valore essenziale, la dignità, di cui ogni uomo è portatore e il dovere di ogni potere politico di rispettarla. E il diritto per ogni cittadino alla tutela della propria dignità. L'uomo come fine, e non come mezzo", mentre "il fascismo è deprecabile perché ha strumentalizzato l'uomo".

"Una lettura, in basso, fatta all'insegna dell'umiltà", ha anche detto Grossi, "cioè saper leggere le radici della società italiana. L'interlocutore dei Costituenti, a differenza delle vecchie dichiarazioni dei diritti, è il cittadino qualunque, ricco o povero, sapiente o ignorante, potente o inerme", "per questo il testo è scritto in uno stile piano, comprensibile a tutti tanto è vero che negli atti dell'Assemblea si chiede, citazione, che questo testo sia comprensibile dal professore di diritto e in pari tempo dal pastore sardo, dall'operaio, dall'impiegato d'ordine, dalla donna di casa". A differenza della lettura della società borghese europea, la nostra Costituzione repubblicana, ha anche detto il professor Grossi, "scende ad occuparsi della vita quotidiana del cittadino". Ha parlato quindi dell'importanza della solidarietà.

Il deputato Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario all'Istruzione ha rimarcato l'assenza a Firenze di rappresentanti del governo: "La Festa della Repubblica, per di più in un momento così importante nel giorno dell'avvio del nuovo Governo, è festa di tutti gli italiani. Stupisce la totale assenza dei rappresentanti toscani e fiorentini dei partiti che sostengono il nuovo Governo. Non un senatore né un deputato o consigliere regionale e neppure un consigliere comunale, oggi alle celebrazioni fiorentine".

"Se questo è l'inizio - prosegue Toccafondi - allora invito a rileggere i costituenti che pur molto divisi ideologicamente tra loro, arrivarono ad una Carta piena di valori reali e vivi. La Costituzione non è semplicemente un insieme di articoli, una astrazione". "Certo è dura aspettarci molto - conclude Toccafondi - da chi tre giorni fa gridava all'impeachment del Presidente della Repubblica e ieri giurava davanti a Mattarella, però spero sempre che questo Governo possa fare bene per il Paese. Quello che dispiace è vedere nel primo giorno di lavoro della nuova maggioranza una strana distanza con la Festa della Repubblica e con la Costituzione".


"Non lasciamo, per favore, - ha ripreso Dei - che la contestazione dell’esistente, la critica accesa di un sistema economico che genera disuguaglianze e iniquità sia appannaggio di movimenti politici demagogico-populisti! Recuperiamo il fervore di questi valori: la nostra Costituzione ci consegna questo universale e sempiterno messaggio in bottiglia. Srotolare il foglio custodito nel vetro portato da un’onda memore di settanta anni di storia è il miglior testimone che possiamo trasmettere ai giovani per far vivere la nostra Costituzione oggi ancor più che ieri".