Firenze

Massarosa, associazione culturale contro il parroco: "Ha chiuso la nostra sede"

Succede a Mommio Castello, frazione del comune toscano. Le proteste del comitato: "Vogliamo sapere perchè". E lui risponde: "Motivi di sicurezza"

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È da una settimana che il comitato cittadino dell'associazione culturale "A Mommio Castello" non può più accedere alla sede in cui da sempre si riuniva. Ai locali ex ACLI, di proprietà della parrocchia della piccola frazione di Mommio Castello, nel comune di Massarosa, da un giorno all'altro è stata cambiata la serrratura. Autore del gesto don Roberto Checchi, parroco della chiesa di Sant'Andrea Apostolo.

"Fuori di qui! Andate via! Ci ha detto quando abbiamo provato a chiedere spiegazioni dopo averlo sorpreso a cambiare la serratura con l'aiuto di due operai. E ancora domenica scorsa, anziché rispondere ad alcune domande, ha preferito scappare dalla canonica, attraversando l'orto del vicino.  E' paradossale. Il comitato ha sempre utilizzato le stanze senza creare problemi di alcun tipo" racconta il presidente dell'associazione Giuseppe Maffei.  Stando al contenuto dei fogli stampati ed esposti dal parroco sulla porta dello stabile, ad averlo indotto al gesto sarebbero stati motivi tutt'altro che futili: "Mio dovere è tutelare la parrocchia ed evitare tutto ciò che potrebbe comprometterne l'attività. Nei locali si conserva materiale infiammabile e spesso non necessario allo svolgimento delle attività ricreative. Inoltre, molti fattori non rispondono alle norme di sicurezza, a partire dagli impianti elettrici, fino ad arrivare alle opere edilizie portate avanti dal comitato stesso, ma mai completate".

Il prete aveva chiesto all'associazione di sgomberare i locali entro il 22 luglio: ma gli apszi non sono mai stati liberati. Ed è qui che entra in scena la serratura. "Non è stata sostituita, bensì affiancata da una seconda, le cui chiavi sono per ora solo in mio possesso" precisa il parroco. Qualche giorno fa il sindaco, Franco Mungai, ha tentato di smorzare i toni chiedendo di trovare un accordo per non mettere a rischio la sicurezza della parrocchia e non penalizzare l'attività del comitato. La comunità spera nell'intervento dell'arcivescovo, informato della vicenda ormai da quasi un mese.