Maggioranza divisa sul piano sicurezza. Sinistra Italiana dice no

Mercoledì in aula il Daspo e le altre misure anti-sbandati. Banzi: «La giunta sbaglia, così si sposta solo il disagio»
  Mantova, 04/09/17, Centro, Accattoni e ubriachi, 
Photo: Stefano Saccani
Mantova, 04/09/17, Centro, Accattoni e ubriachi, Photo: Stefano Saccani
  Mantova, 04/09/17, Centro, Accattoni e ubriachi, 
Photo: Stefano Saccani
Mantova, 04/09/17, Centro, Accattoni e ubriachi, Photo: Stefano Saccani

MANTOVA . La maggioranza di centrosinistra del sindaco Palazzi perde Sinistra italiana sul pacchetto sicurezza. «Non voteremo la proposta di modificare il regolamento di polizia urbana» annuncia il segretario provinciale di Si, nonchè capogruppo Fausto Banzi, in vista del consiglio comunale convocato per mercoledì 4 ottobre (ore 20.30).

In quell’occasione la maggioranza darà il via libera al pacchetto di misure volte a contrastare il degrado in centro storico, di cui alcune zone sono ostaggio di balordi, ubriachi e spacciatori che molestano residenti e passanti. Il dissenso è soprattutto sul daspo urbano, la misura introdotta dal decreto Minniti che consente di allontanare per due giorni i balordi molesti e l’inasprimento della sanzioni per chi impedisce ai cittadini di usufruire di spazi pubblici come giardini e piazze. È la prima volta che Sinistra italiana, su un argomento importante come questo, si dissocia dal resto delle forze di maggioranza, il Pd e la lista gialla.

«A livello nazionale -spiega Banzi - Sinistra italiana è contro il decreto Minniti-Orlando. Noi crediamo che i problemi legati alla povertà e al bisogno vadano affrontati sul terreno dei servizi sociali e sanitari. Mi sembra, invece, che la strada scelta dalla giunta sia quella di spostare il problema da una parte all’altra della città, senza risolvere nulla». Del pacchetto Banzi salva solo la parte relativa agli interventi sul fronte sociale: «Da questo punto di vista, è positivo il progetto messo in piedi dal Comune grazie al quale quattro-cinque persone sono già state contattate e separate dal gruppo che disturba in alcune zone del centro».

Detto questo, resta il no a tutto il piano che, in giunta, l’assessore di Sinistra italiana Paola Nobis ha comunque votato in blocco: «Per me - dice Banzi - quella delibera non conta; ciò che conta è il voto in consiglio comunale. Ripeto, non voteremo quella modifica al regolamento di polizia urbana, non so ancora se ci asterremo, se voteremo contro o non parteciperemo al voto. Vedremo. Il mio assessore ha votato a favore in giunta? Pazienza, la richiamerò all’ordine» dice sorridendo.

In aula Sinistra italiana gode di due voti, ma mercoledì sarà presente solo Banzi dato che Bassoli, per motivi di lavoro, sarà assente; anche lui, però, non condivide la posizione della giunta. «Si sposta solo il disagio da una parte all’altra della città - insiste Banzi - Il problema è che vanno cambiate le politiche sociali e sanitarie del paese, non tagliare e scaricare il problema sulla collettività e le famiglie. Della strategia del Comune sul fronte della sicurezza non salvo nulla. Io non ho la percezione di una Mantova insicura e non vedo un degrado particolare in alcune zone del centro. Bottiglie rotte le trovo anche in Valletta Valsecchi, e sono anche ragazzi italiani che le abbandonano».

Il sindaco Palazzi usa toni distensivi nei confronti di Banzi: «Il pacchetto sicurezza - spiega - è anche progetto sociale con Arca di recupero di tossicodipendenti e alcolisti che già stiamo facendo; è potenziamento dell’illuminazione pubblica e custodia dei parchi dal 2018. Misure che Banzi e Sinistra italiana condividono. Solo per una questione di politica nazionale non condividono il decreto Minniti e il daspo urbano. Che, invece, io credo necessario. Non sarà la panacea di tutti i mali, ma l’alternativa non è fare niente. Di questi argomenti - aggiunge - abbiamo parlato con Banzi in maggioranza e la sua posizione mi era nota». E assicura: «In questi due anni e mezzo la maggioranza è stata compattissima e lo sarà anche nel resto del mandato».
 

di Sandro Mortari

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