Mantova, centro culturale islamico a Lunetta: sono al lavoro i volontari

La sede ampliata di Nuova Generazione pronta entro fine anno. Il presidente Hammadi Ben Mansour: «Non ci interessano religione e nazionalità, venite da noi»

MANTOVA. Contavano di aprire i battenti alla fine di ottobre, ma la data dell’inaugurazione, con un giornata di festa aperta a tutti, si sposta inesorabilmente alla fine dell’anno. Ma la nuova sede dell’associazione Nuova Generazione - che fa da punto di riferimento principalmente alle persone di fede musulmana visto che è stata fondata da immigrati provenienti dai paesi dell’Africa mediterranea - sta prendendo forma. «Grazie al lavoro volontario di tutti noi », spiega il presidente, Hammadi Ben Mansour, mentre mostra lo stato dei lavori per l’ampliamento della vecchia sede sull’ex piastra di Lunetta.

L’unica parte già pronta e funzionante è quella che accoglie le aule per le attività di doposcuola organizzate dall’associazione. L’anno scorso sono arrivati cinquanta ragazzini e con le piccole dimensioni di allora non è stato comodo. «Ora ne abbiamo tre e una quarta è in corso di completamento - spiega Mansour - possiamo accogliere tutti gratuitamente, perché ci basiamo sul volontariato».



Un centro culturale islamico, dunque? Un luogo di preghiera? «Si certo, ma non solo - spiega Ben Mansour, che di mestiere fa il mediatore culturale - quello che vorremmo far capire è che quando sarà terminato, questo sarà un centro sociale a disposizione della cittadinanza, indipendentemente da religione, nazionalità o idee politiche. Per fare un esempio: i nostri doposcuola non sono riservati a bambini di famiglie immigrate o di fede musulmana. Il servizio, gratuito, è a disposizione di tutte le famiglie della città e soprattutto di questo quartiere dove vivono molti soci dell’associazione».

Certo, la futura sala polifunzionale - che i volontari stanno delineando sbattendo già alcune pareti e adattando l’ambiente alla suo prossimo uso - sarà anche un luogo dove i fedeli potranno andare a pregare. Ma, non è una moschea, come la sede di un’associazione cattolica non è una chiesa anche se i frequentatori ci vanno, magari, anche per pregare.

La sala potrà essere utilizzata per attività di socializzazione, culturale e aggregativa in senso lato.



«Abbiamo già dato disponibilità a un ente che organizza corsi di alfabetizzazione e corsi di lingua straniera - spiega Ben Mansour - abbiamo poi accordi con un’associazione che tiene corsi di educazione civica. La nostra associazione già oggi fa corsi di alfabetizzazione e doposcuola. Per ora non nella sede, visto che sono in corso i lavori».

È ovvio che i fruitori principali del centro, oggi, sono di origine straniera e di fede e cultura islamica. Ovvio. Nuova generazione è un’associazione di cultura islamica. Ma quando parliamo di frequentatori occorre sempre valutare che una percentuale sempre più elevata di loro è rappresentata da persone nate in Italia o arrivate qui da bambini. Insomma, il termine “immigrato” non è sempre il più adeguato per definire gli abitanti di origine straniera. Lo stesso Hammadi è in Italia da molti anni, ha un passato di attività sindacale alle spalle ed è molto conosciuto in città per la sua attività di mediatore culturale. L’obiettivo è sviluppare un centro sociale per gli abitanti del quartiere, che siano musulmani, cattolici o agnostici.


 

di Nicola Corradini

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