Forza Italia fa leva sulle infrastrutture:«Stop all’isolamento di Mantova»

Falcone e Nuvolari: "Dobbiamo contare di più". I due candidati elogiano Fava: Peccato non sia in lizza. Gandini: "Ambiente in primo piano". Prunean: "Sono romena, conosco il comunismo"

MANTOVA. Che sia per dare ossigeno alle piccole e medie imprese, oppure per favorire il turismo nei nostri luoghi di cultura e bellezze ambientali (ad esempio l’Alto Mantovano) non c’è dubbio che è il potenziamento della nostra rete stradale e delle infrastrutture in generale il tema dominante della campagna elettorale dei quattro candidati alle elezioni regionali di Forza Italia.

Lo ripetono tanto il castiglionese Michele Falcone, amministratore e delegato di una società di prodotti chimici, già assessore alla sicurezza nel secondo mandato del sindaco Paganella, quanto Stefano Nuvolari, commercialista residente in città, membro del consiglio dell’ordine e già del collegio sindacale dell’Asst Poma («Ma mi sono dimesso per non tenere il piede in due scarpe»).

Indicato da Nosari il primo e stretto collaboratore della Baroni il secondo, Falcone e Nuvolari ben rappresentano i due poli su cui si basa l’asse portante del partito mantovano: Castiglione e capoluogo.

Ed entrambi, non a caso, portano in primo piano la necessità di avvicinare maggiormente la Regione al Mantovano e viceversa su temi molto sentiti dalle nostre parti, soprattutto tra piccoli e medi imprenditori.

Anche Anna Gandini, assicuratrice di professione, già assessore all’istruzione e alla cultura di Monzambano con la sindaca Bompieri, e una consolidata esperienza nell’associazione Colline Moreniche, fa riferimento alle infrastrutture «senza le quali è inutile parlare di investimenti» accentuando soprattutto, però, la tutela dell’ambiente. Tanto per la salute quanto per il settore imprenditoriale che vive di turismo. Come pure Lucia Prunean, casalinga, coordinatrice del circolo azzurro di Magnacavallo, ammiratrice vera di Silvio Berlusconi («Sono romena, il comunismo l’ho vissuto sulla mia pelle»), cita come priorità per il suo territorio infrastrutture come il ponte di Ostiglia e le strade della zona.

Ma il pur reale problema infrastrutturale sembra essere l’espressione di un problema più generale di isolamento della nostra provincia di confine.

«Il Mantovano è ai margini dell’impero (la Lombardia) - dice Falcone - e bisogna contare di più in Regione, visto che il nostro territorio ha esigenze differenziate al proprio interno e rispetto ad altre province lombarde. Se avremo un consigliere mantovano a Milano, occorre che questo abbia un mandato forte e sono certo che gli elettori concentreranno i voti su un candidato in grado di rappresentare bene il territorio. Ne abbiamo davvero bisogno. Viaggiando con un camper, in questa campagna, mi sono reso ben conto del problema infrastrutturale».

«Il mio programma - osserva Nuvolari - prevede, in caso di elezione, l’istituzione di tavoli permanenti con sindaci e associazioni di categoria ed economiche perché solo così riusciremo ad avere un rapporto serio tra Milano e il nostro territorio e ad ottenere più fondi regionali. E prometto che nell’ambito di questi tavoli, decideremo assieme dove indirizzare questi fondi che, in attesa dell’applicazione dell’autonomia, non sono molti».

Nuvolari fa l’elenco delle infrastrutture su cui investire. «Un elenco incompleto perché ce ne sono molte - spiega ma penso al porto di Valdaro, al raddoppio del binario sulla linea Mantova-Cremona-Milano. E poi ci sono il Pope, la Gronda nord da terminare...e via dicendo».

Curiosamente entrambi gli aspiranti consiglieri regionali azzurri hanno parole d’elogio per un assessore regionale uscente che non fa parte del loro partito: il leghista Gianni Fava. «Il problema grosso è che forse non avremo più un assessore mantovano - dice Nuvolari - Fava è stato escluso dalle elezioni per motivi politici interni al suo partito (su cui non entriamo) e questo rischia di essere un grosso danno per il Mantovano, visto il buon lavoro che ha fatto».

E anche Falcone non è da meno: «Gianni Fava è stato un buon assessore, ha fatto molto per il territorio».


 

di Nicola Corradini

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