Più soldi alle famiglie povere. Già 700 domande in Comune

Sono già 708 le domande per ottenere il Reddito di inclusione, la misura di contrasto alla povertà messa in campo dal Governo, presentate in Comune a Mantova dal 1° dicembre scorso

MANTOVA. Sono già 708 le domande per ottenere il Reddito di inclusione, la misura di contrasto alla povertà messa in campo dal Governo, presentate in Comune a Mantova dal 1° dicembre scorso. Di queste, 259 sono già state trasmesse all’Inps che dovrà dare l’ok per poi erogare il beneficio economico previsto che va da 190 a 539 euro. I requisiti per avere il contributo, associato ad un progetto personalizzato per il superamento delle condizioni di povertà sotto la guida dei servizi sociali del Comune, fanno sì che non tutte le domande verranno accolte. L’Istituto di previdenza nazionale, infatti, ne ha già respinte 86 e accettate solo 27 (altre 76 sono in lavorazione mentre quelle ancora da analizzare sono 70).

Il primo screening delle 259 domande inviate all’Inps (65% italiani e 35% stranieri, compresi i comunitari), dice che 141 riguardano famiglie con minori, 86 sono di persone sopra i 55 anni che hanno perso il lavoro e 32 di persone con gravi disabilità. Chi fa domanda in Comune viene ricevuto dall’assistente sociale che concorda con lui un progetto personalizzato che gli consenta di trovare un lavoro e ai suoi figli, se ci sono, di seguire un regolare corso di studi. Poi interviene l’Inps che, dopo aver verificato i dati, può finanziare o meno quel progetto. Se si fa un paragone con il Sia, il sostegno per l’inclusione attiva, la misura statale per le famiglie povere che verrà sostituita dal Rei, si evince che la richiesta di aiuto pubblico è in aumento. In tutto il 2017 le domande di Sia ricevute dal Comune sono state 450, di cui 150 accolte (le 708 di Rei, da evadere entro aprile, sono solo fino a febbraio).

«Era prevedibile - afferma l’assessore al welfare Andrea Caprini - Il Reddito di inclusione ha ampliato la platea di chi può usufruire della misura, visto che, rispetto alla Sia, è stata alzata la fascia Isee e aumentate le categorie che ne possono beneficiare inserendo i disoccupati. Non va dimenticato, però, che l’importo del Rei è vincolato ad altri sussidi, nel senso che l’Inps decurta il contributo da assegnare i n base a quello che la persona già riceve dal Comune o dallo Stato. È, comunque, una misura strutturale voluta dal governo di centrosinistra che consente di seguire per tre anni una famiglia, intercettando nuove povertà, come i disoccupati over 55, che prima rimanevano nascoste». Dal 1° luglio, poi, la misura diventerà universale a prescindere dalla composizione del nucleo familiare: resterà solo la soglia Isee di 6mila euro.

«I primi dati del Rei - osserva il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri - evidenziano che in città la povertà e l’indigenza sono aumentate. Per noi il reddito di inclusione è un bluff voluto dal centro sinistra che governa a Roma. Siamo di fronte ad una mancetta dato che chi è solo e senza parenti, e cioè la maggior parte delle persone in condizione di indigenza, riceverà solo 190 euro». (Sa.Mor.)
 

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