Mantova, il parroco di Borgo Angeli minacciato riapre la chiesa

Don Genova tranquillizzato da forze dell’ordine e prefettura: «Garantita la vigilanza costante, ora sono più tranquillo»

MANTOVA. «La chiesa resta chiusa fino a venerdì solo perché ho già dato comunicazione ai fedeli e non voglio creare confusione, poi da sabato riprenderò con le messe perché l’allarme è in parte rientrato».

Don Giampaolo Genova, parroco di Santa Maria degli Angeli, ha il volto più disteso e ieri notte ha dormito. Dopo le due settimane in cui è diventato il bersaglio di un uomo che prima lo ha ricattato nella maniera più vergognosa («se non mi dai dei soldi dico in giro che sei un pedofilo») e poi lo ha minacciato di morte con più incursioni in chiesa e in parrocchia, il sacerdote ieri mattina è stato tranquillizzato dalle forze dell’ordine che si sono impegnate in una vigilanza costante e nel valutare se adottare misure nei confronti del suo persecutore.

La notizia che il don aveva improvvisamente chiuso il portone della chiesa e cancellato tutte le messe ieri ha fatto velocemente il giro del web. Notizia che è stata rilanciata anche sui siti dei principali quotidiani nazionali. «Non era questa la mia intenzione – ha sottolineato don Genova – ma la situazione era diventata insostenibile. Per giorni ho temuto per la mia incolumità e per quella dei miei parrocchiani».



In queste ultime ore del caso del parroco degli Angeli finito nel mirino di un esagitato si è interessato anche il prefetto Sandro Lombardi e ieri mattina un portavoce della prefettura ha fatto sapere che «la situazione è seguita e sul soggetto sono in corso accertamenti e indagini delle forze dell’ordine, a cui il prefetto ha chiesto di contattare il sacerdote per valutare concretamente profili di rischio». «Nei nostri confronti – riprende il sacerdote – c’è stata una mobilitazione e una convergenza encomiabile. È stata dunque adottata quella giusta attenzione che ha subito innalzato il grado di sicurezza, per cui anche se l'allarme non è del tutto rientrato di fatto spero che la situazione di pericolosità sia stata disinnescata. Quell’uomo lo conosco da tempo e ultimamente è diventato una mina vagante. Ieri ho parlato anche con i suoi famigliari, che mi hanno manifestato la loro solidarietà».

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Don Genova ha voluto ringraziare anche il prefetto e tutte le forze dell’ordine che gli sono state vicine in questi giorni difficili: «Ma ho avuto manifestazioni di vicinanza anche da alcune che non conoscevo e che sono venute a trovarmi solo per stringermi la mano. E tutto questo rappresenta anche un incoraggiamento alla lotta contro chi impedisce la realizzazione di progetti buoni, positivi e utili allo sviluppo della vita sociale oltre che dell'esperienza religiosa». E sull’uomo che nei giorni scorsi lo ha costretto a barricarsi in canonica e a chiudere a chiave catechisti e adolescenti in parrocchia? «Non saprei dire, non ho le competenze giuridiche in materia, ma la vigilanza costante delle forze dell’ordine mi ha ridato una certa tranquillità».


 

di Roberto Bo

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