Parteciperà al Gay pride, De Marchi espulso da CasaPound

Il movimento di destra boccia senza appello l'intenzione del consigliere comunale di prender parte, anche se solo a titolo personale, alla manifestazione di sabato. La replica: doveroso per una persona che ricopre un ruolo pubblico difendere la libertà di pensiero

MANTOVA. Luca De Marchi espulso da CasaPound. Il movimento di destra, a cui l'ex esponente leghista aveva aderito in occasione delle ultime elezioni candidandosi alle politiche nel collegio di Mantova, spiega in una nota di aver preso la decisione dopo aver appreso sulla stampa della partecipazione di De Marchi alla manifestazione Mantova Gay pride. 

  "Le dichiarazioni del consigliere Luca De Marchi, da noi apprese mezzo stampa, circa una sua partecipazione, seppur a titolo personale, alla manifestazione del Gay Pride in programma a Mantova per il prossimo fine settimana, costituiscono motivo di allontanamento di tale soggetto da CasaPound Italia" si legge nel comunicato.

In effetti il consigliere comunale aveva annunciato la sua presenza  al Gay pride di sabato con una nota stampa nella quale, a dir la verità, attaccava pesantemente l'amministrazione comunale per aver deciso di dare un contributo ad Arcigay di 20mila euro. 

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«Parteciperò a titolo personale per senso civico e per difendere le libertà di tutti - aveva dichiarato il consigliere - ma la libertà di manifestare, vivere la propria sessualità liberamente o le rivendicazioni di nuovi e futuri diritti alle coppie omosessuali, non hanno nulla a che vedere con la concessione di un patrocinio, come quello che ha inspiegabilmente concesso, la giunta Palazzi».

Ma a De Marchi non è bastato precisare che si tratta di una partecipazione "a titolo personale" per evitare la bocciatura di CasaPound. Di certo il consigliere comunale, con una lunga militanza leghista alle spalle terminata con l'espulsione per il suo rifiuto di dare la fiducia al sindaco Nicola Sodano nel corso della passata legislatura, non è su posizioni morbide su molti temi molto sentiti dalla destra e dalla destra estrema. Basta pensare alle sue battaglie sul fronte dei campi nomadi, o su quelle relative alla presenza di immigrati (in particolare di fede musulmana) in città. Una delle sue ultime proposte, in consiglio comunale, è stata quella di ridare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini dopo la revoca dell'onorificenza da parte della maggioranza consiliare di centrosinistra.

Ma il giudizio di CasaPound è inappellabile. “De Marchi – spiega CasaPound - predilige ancora una volta la ricerca di visibilità personale alla condivisione di intenti con una comunità politica che da sempre è esteticamente e politicamente distante da certe manifestazioni. Per questo motivo, non ci sono le condizioni perché il consigliere Luca De Marchi possa proseguire la propria attività politica sotto il simbolo del nostro movimento”.

Il consigliere, che in aula comunale è sotto l'insegna della civica che aveva guidato alle elezioni del  2015, replica a CasaPound con una nota. "È giusto e doveroso, in una società laica, da parte di una persona che ricopre un ruolo pubblico, sostenere e difendere il pensiero e le necessità di persone libere dai dettami del bigottismo della Chiesa - si legge -  Il de Marchi con questa mia "privatissima" partecipazione alla manifestazione del Gay pride vuole democraticamente difendere e sostenere le idee di chi ha scelto di vivere diversamente da me, visto che ha quattro figli ed è nonno, dimostrando di "onorare e rispettare" il proprio ruolo di uomo pubblico e in quanto tale laico, i diritti e il pensiero di tutte le persone che in questo paese vivono, lavorano, producono ricchezza e rispettano le leggi poiché questo è l'unico e vero credo che un italiano deve avere...lottare per i diritti di un paese civile, aiutare il prossimo, rispettare le regole e le leggi e pagare le tasse... tutto questo indipendentemente dai muscoli e dai tatuaggi che anche in questo caso rappresentano una libera scelta personale che non nuoce alla comunità".

Nelle scorse settimane, peraltro, si era diffusa negli ambienti politici l'indiscrezione relativa a un avvicinamento di Luca De Marchi a Fratelli d'Italia.  Il consigliere era  stato notato in prima fila all’iniziativa di Fratelli d’Italia svoltasi in città ai primi di maggio, con la presenza di big del partito a partire dalla coordinatrice regionale Santanchè, del vice presidente del Senato, Ignazio La Russa e della senatrice Isabella Rauti, eletta a Mantova. L’iniziativa era collegata al ritorno ufficiale nel partito del sindaco di Borgo Virgilio, Alessando Beduschi e di altri esponenti del gruppo legato a Carlo Maccari. La presenza di De Marchi non era casuale.

Il consigliere ha sempre avuto un buon rapporto con Beduschi e tra un brindisi e un salatino, aveva avuto un confronto con La Russa. Voci ben informate riferirono che l’ex leghista aveva manifestato al vice presidente del Senato l’interesse per il partito.

«Voci non corrette - aveva tuttavia  commentato De Marchi  - la mia storia la conoscete, dalla Lega a fianco di Gianni Fava, alla civica fino a CasaPound, sono una persona legata al centrodestra. Quindi non trovo nulla di strano nel partecipare a un’iniziativa di questa importante forza». 

Nicola Corradini

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