Fasci italiani del lavoro: rito abbreviato per 7 dei 9 imputati

La prossima udienza è stata fissata per l’11 dicembre e il rito abbreviato permetterà, già in partenza, lo sconto di un terzo della pena

SERMIDE E FELONICA. Ricostituzione del disciolto partito fascista: all’udienza preliminare del 24 luglio mattina, davanti al giudice Gilberto Casari, sette dei nove imputati hanno chiesto il rito abbreviato mentre gli altri due, al momento, non hanno deciso e potrebbero quindi andare a dibattimento davanti alla Corte d’Assise con giuria popolare.

La prossima udienza è stata fissata per l’11 dicembre prossimo e il rito dell’abbreviato permetterà, già in partenza, lo sconto di un terzo della pena.

Il movimento dei Fasci Italiani del lavoro, per l’accusa, avrebbe violato la legge Scelba e la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e questo accade «quando un'associazione, un movimento o un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di principi del predetto partito».

Alla sbarra, oltre a Claudio, Fiamma Negrini(eletta nel consiglio comunale poi disciolt), Elvira Tormene di Rapallo e il fratello Nestore, Sergio De Biasio e Simone Graz di Verona, Pasqua Lombardo di Bologna, Marco Piraino di Palermo, ex esponente di Fascismo e Libertà, e lo psichiatra Giuseppe Ridulfo di Palermo. —
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Giancarlo Oliani

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