Ic Levi, pioggia di accuse sul concorso fascista

Continua a far discutere il caso del tema sul patriottismo lanciato dalla Piccola Caprera di Ponti sul Mincio

MANTOVA. Episodio grave». Anzi, episodio di «enorme gravità». Da giunta comunale e Anpi arriva la condanna della decisione del dirigente del comprensivo Levi, Roberto Archi (da oggi in pensione) di far partecipare gli alunni della media Alberti (ad insaputa loro e delle famiglie) a un concorso sul tema del patriottismo lanciato dalla Piccola Caprera di Ponti sul Mincio, museo reggimentale dei volontari giovani fascisti.

La condanna arriva anche dalla Flc Cgil provinciale, che col segretario Massimiliano De Conca chiede che «intervengano anche l’ Ufficio scolastico Regionale e il provveditorato per esprimere indignazione e stigmatizzare un episodio che non può essere passato come l’ennesima goliardata». De Conca parla di episodio di «enorme gravità» che va contro « i valori antifascisti della Costituzione che devono invece permeare la quotidianità della vita scolastica».

«Riteniamo la scelta del preside Archi grave e sbagliata - si legge nella nota della giunta comunale - la nostra scuola educa alla democrazia, il fascismo ha negato la democrazia e nessuna forma di revisionismo dovrebbe essere accettata». L’Anpi ricorda il precedente della borsa di studio Spadini. « Ora, in occasione dell’80° delle leggi razziste, il professor Archi, ha pensato bene di donare agli alunni l’opportunità di partecipare a un concorso indetto dalla Piccola Caprera luogo caro ai fascisti di tutte le età. È sperabile che la bandiera data ai vincitori non sia quella della Rsi». —

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