Gatti in mostra a palazzo Te. Tre eventi per 600 visitatori

“Gatti in arte, senz’arte né parte” organizzata dal Comune per sostenere l’associazione che gestisce il gattile di Bosco Virgiliano

MANTOVA. Costruire ponti tra la cultura e il sociale. È l’obiettivo della mostra a Palazzo Te “Gatti in arte, senz’arte e né parte” organizzata dal Comune di Mantova con i suoi Musei Civici e il settore Ambiente, per sostenere Gattorandagio, l’associazione di volontari che gestisce il gattile comunale di Bosco Virgiliano. L’iniziativa è stata illustrata da Alessandra Zamperini dell’Università di Verona, dal direttore di Palazzo Te Stefano Benetti e dall’assessore all’ambiente Andrea Murari, che ha voluto sensibilizzare la cittadinanza sull’adozione dei gatti randagi.

La Zamperini ha descritto il gatto nell’arte partendo dal periodo egizio, quando era visto come divinità, attraverso l’antica Grecia, il cristianesimo e il Medioevo e il Rinascimento quando non era più rappresentato in quanto considerato raffigurazione del diavolo, e poi fino al ’700 quando è stato rivalutato.

Ai tre appuntamenti dedicati ai felini hanno partecipato oltre seicento persone. Pienone per “Gatti in arte nelle collezioni civiche” in sala Cavalli, l’appuntamento d’arte con capolavori dei musei civici che hanno come soggetto il gatto. “Nove volte gatto” in sala Cavalli e nel giardino dell’Esedra, attività di educazione all’immagine, laboratori artistici e spettacolo con protagonisti i gatti, era rivolto ai bambini per sensibilizzarli alla cura dei felini con narrazione e laboratorio a cura di Segni d’Infanzia e la collaborazione di Gattorandagio.

“Divi per un giorno”, infine, si è svolto nel cortile dell’Esedra, un’esposizione felina con i gatti randagi che popolano il gattile municipale; divi per un giorno, con l’aspirazione di essere adottati e diventare divi per sempre. —

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Luca Scattolini

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