L’urlo «forza Mantova» arriva anche dal Brasile

Il manager della Danone Benazzi tifosissimo con tutta la famiglia: «Tornati in C magari fondo un club»

MANTOVA. Che la passione per il Mantova non abbia confini è cosa nota e tantissimi sono i tifosi biancorossi che seguono la squadra, nonostante sia finita in D, da tutta Italia e anche dall’estero. È il caso della famiglia Benazzi, che da San Paolo del Brasile urla e il suo «forza Mantova» ogni domenica, nella speranza di rivedere presto i biancorossi nei prof. «La mia passione l’ho trasmessa a tutta la famiglia - racconta Alberto Benazzi, manager della Danone Brasile - e siamo sempre informatissimi sulla squadra leggendo la Gazzetta. Fino all’anno scorso, però, riuscivamo almeno a vedere le partite su internet, ma adesso in D dobbiamo accontentarci di aggiornamenti via twitter. Io comunque sono fiducioso, credo che l’unico motivo per l’ingresso di Dana in società sia quello di andare subito in C».

Con Alberto, a urlare «forza Mantova» ci sono la moglie Francesca e i figli Tommaso, Pietro e Giovanni, rispettivamemte di 15, 13 e 10 anni. «Il padre di mia moglie, tra l’altro - racconta Benazzi - ha giocato nelle giovanili del Mantova negli anni ’60-70, diciamo all’epoca di Zoff. I miei figli, nonostante i tanti spostamenti fatti per il lavoro, che mi ha portato da Milano a Latina, fino in Olanda e poi in Brasile, sono nati tutti a Mantova. E tifano per i biancorossi, anche se hanno una simpatia pure per il Milan. Ma quando siamo tornati in Italia lo scorso Natale, non hanno chiesto di andare a vedere i rossoneri a San Siro; volevano a tutti i costi andare a vedere il Mantova a Verona contro la Virtus».

Benazzi a San Paolo è a contatto con una grande comunità italiana e in futuro non esclude di fondare anche un club biancorosso: «È un po’ complicato spiegare alla gente di qui che tifo Mantova - sorride -, perché devo prima far capire dove si trova la città e poi spiegare che la squadra gioca in quarta serie... Ma ci sono tantissimi italiani di seconda e terza generazione e ovviamente anche mantovani. L’idea di fondare un club biancorosso ci potrebbe stare, ma quando la squadra tornerà almeno nei campionati professionistici. E spero - conclude - che questo accada davvero nell’immediato».
 

Massimo Biribanti

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