Liotard, il mago di suoni e voci nato da un’intuizione di Olmi

Produttore de “Il Vangelo secondo Mattei” ha girato a Mantova con il maestro “Il mestiere delle armi” e “Centochiodi”

A Mantova ha lavorato per due film: “Il mestiere delle armi” e “Centochiodi”, i due capolavori di Ermanno Olmi: Francesco Liotard, 46 anni, è al Mantova Film Fest per accompagnare “Il Vangelo secondo Mattei”, di cui è coproduttore e distributore con la sua “Moovioola”, oltre che fonico. Ed è come responsabile dei suoni che Liotard divenne allievo di Olmi.

«Da lui ho imparato tutto, una persona straordinaria, come artista e come uomo. Mi occupavo di fotografia e video, quando per il Mestiere delle armi, il fonico diede forfait e Olmi mi disse: fallo tu. Lui doppiava tutto, ma voleva la perfezione già nella prima stesura, su cui poi si sovrappongono i suoni e le voci definitivi. Ricordo la grande sfida cavalleresca nel Cortile della Cavallerizza di Palazzo Ducale».

I suoni creati con lo sfregamento delle catene, l’incrociarsi delle lame, i cavalli, i commenti ammirati o maldicenti. Nei “Centochiodi”, ricorda Liotard, «le parti in dialetto mantovano invece non furono doppiate».

Film, documentari e infine “Torneranno i prati”, una notte di trincea nella prima guerra mondiale. «Un film di silenzi - racconta il fonico -, ma tutto in presa diretta, era la prima volta per Olmi. Non è facile. Se ci badate tutto è suono, quando nevica ad esempio, ve ne accorgete dal tipo particolare di silenzio. Siamo circondati da rumori, suoni e silenzi».

L’eredità di Olmi, «è stata anche la libertà, così ho fondato una casa di distribuzione», dopo 60 film e molta televisione. «Nel Vangelo secondo Mattei, trovo splendido il ritorno da protagonista di Flavio Bucci». —

MAF

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