Gazzetta di Modena

Modena

Obiettivo non sprecare A partire dalla mensa

Obiettivo non sprecare A partire dalla mensa

La Pierluigi da Palestrina adotta “Ce n’è per tutti se non lo butti” Progetto Unicef vissuto in classe e a tavola: povertà zero, fame zero  

01 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





“Ce n’è per tutti se non lo butti” è un progetto Unicef realizzato nell’anno scolastico 2016/17 dalla scuola Pierluigi da Palestrina dell’IC4 di Modena nell’ambito del programma «Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti». L’obiettivo è di accompagnare alunni ed insegnanti a lavorare su un tema scelto tra 17 nuovi Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile che mirano ad eliminare la povertà e a conseguire uno sviluppo sostenibile entro il 2030 approvati dalle Nazioni Unite (Agenda 2030).

L’attività viene svolta nelle classi 4A-B-C e 5B della scuola P.L. da Palestrina, dall’insegnante di religione con le insegnanti dell’ambito linguistico e scientifico in modo trasversale, con una diversificazione di alcuni elaborati per la classe quinta. Dopo attenta analisi gli studenti coinvolti decidono di lavorare su due temi: povertà zero e fame zero ponendosi come obiettivo di lasciare ai piccoli delle classi prime un «testamento» anti-spreco del cibo e un invito al rispetto del cibo da attuare ogni giorno durante la mensa scolastica, lavorando sia individualmente, sia in piccoli gruppetti.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:site:1.15913928:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/image/contentid/policy:1.15913928:1650037892/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Passando attraverso la vita e le opere di Madre Teresa di Calcutta e dopo aver ricercato e confrontato dati sulla povertà e sullo spreco di cibo nel mondo in gruppo le classi hanno raccolto alcune opinioni confrontandosi su cosa significhi «essere povero».

Per comprendere meglio la situazione locale è stato anche invitato un volontario modenese che da 40 anni si occupa di circa un centinaio di famiglie ad oggi alle soglie della povertà con un Centro Famiglia e che in classe ha raccontato la sua testimonianza e risposto alle domande.

Sono state fornite anche indicazioni sulla conservazione dei cibi scoprendo che dopo la scadenza indicata in gg/m/a, il prodotto può essere consumato dopo tre/quattro giorni. Invece il prodotto che indica la dicitura «preferibilmente entro…» può essere consumato anche dopo due-tre mesi. E che lo spreco del cibo dipende anche da questo.

I bambini hanno quindi deciso insieme una serie di azioni concrete da attivare subito sia a casa sia in mensa: dal controllo delle date di scadenza del cibo conservato in casa a non lasciare avanzi nel piatto, al mangiare frutta e verdura anche se non bellissimi e … luccicosi. E hanno ideato slogan, locandine e manifesto finale che sono poi stati presentati alle classi prime il 30 maggio 2017. (m.t.)