Gazzetta di Modena

Modena

Modena: Pd, M5S, Centrodestra i nomi pronti alla corsa

di Luca Gardinale
Modena: Pd, M5S, Centrodestra i nomi pronti alla corsa

Dalla tribolata lista lunga con 11 candidati del Pd, alle sorprese a Cinquestelle Nel polo Fi-Lega-Fdi situazione ancora in evoluzione, esordienti in evidenza

23 gennaio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





Da mettere a posto ci sono ancora parecchie caselle, a partire dalla questione “paracadutati” e dalla distribuzione dei nomi tra i listini proporzionali e i collegi uninominali, con i relativi calcoli sull’effettiva contendibilità dei seggi. Detto questo, a una settimana dalla chiusura delle liste inizia a delinearsi il profilo dei candidati modenesi al Parlamento delle tre grandi forze in campo alle elezioni politiche del 4 marzo.

PARTITO DEMOCRATICO. Partendo dal Partito democratico, la rosa di undici nomi uscita dalla mediazione Fava-Bonaccini-Muzzarelli (mentre sembra decisamente penalizzato il parlamentare Matteo Richetti) è stata inoltrata a Bologna, dove l’elenco dovrà vedersela con le… forbici del segretario regionale Paolo Calvano, che opererà in stretto contatto con Roma e con lo stesso Matteo Renzi, che metterà l’ultima parola sui nomi. Al momento, dunque, la squadra in campo è formata dagli uscenti Matteo Richetti, Stefano Vaccari, Giuditta Pini, Davide Baruffi ed Edoardo Patriarca (non Manuela Ghizzoni) e dai “nuovi” Francesca Maletti, Andrea Bortolamasi, Filippo Molinari, Lucia Bursi, Emilia Muratori ed Elena Malaguti, ma a conti fatti gli eletti saranno più o meno la metà: cinque o sei, a seconda del (probabile) arrivo di un “paracadutato” a Modena e dalla possibilità di… “paracadutare” altrove uno tra Richetti e Pini. Due questioni cruciali, anche perché l’obbligo di rispettare la parità di genere fa sì che un “paracadutato” uomo farebbe aumentare molto le possibilità di vedere eletto l’ex segretario Bursi, mentre l’arrivo di una donna da fuori Modena darebbe più chance a Davide Baruffi e Filippo Molinari. Detto questo, al momento i dem modenesi con maggiori chance di avere il seggio sono Richetti (collegio Modena sud o altra provincia?), Vaccari (il Pd lo vorrebbe nel collegio uninominale della Bassa alla Camera, ma lui eviterebbe volentieri), Pini (il Pd modenese spinge affinché sia candidata altrove), Maletti (uninominale Modena-Carpi oppure Senato) e Bortolamasi (per lui c’è il listino del proporzionale alla Camera, ma il segretario sarebbe anche pronto a farsi da parte in caso di arrivo di un “paracadutato” uomo). Ma la rosa corta approvata domenica porta tutti a sperare, a partire dalla Bursi e da Molinari, che da sindaco di Medolla sarebbe il nome migliore per l’insidioso uninominale della Bassa.

SORPRESE A CINQUE STELLE. Spostandosi al Movimento 5 Stelle, le “parlamentarie”, i cui risultati sono stati annunciati domenica sera, hanno proiettato due modenesi verso la Camera: uno è il deputato uscente Vittorio Ferraresi, 30enne di Finale, mentre al secondo posto c’è la new entry Stefania Ascari, avvocato modenese di 37 anni impegnato nel mondo dell’associazionismo. Se per loro il posto è praticamente certo, sarà molto difficile - anche perché con ogni probabilità la corsa nei collegi uninominali non porterà all’elezione di parlamentari modenesi a Cinque stelle - rivedere a Montecitorio l’altro uscente, Michele Dell’Orco, arrivato al terzo posto nella consultazione online del Movimento. Elezione molto difficile anche per Nadia Piseddu, l’ex consigliera comunale vignolese che a settembre ha sfidato Luigi Di Maio per la leadership del M5S. Posizione molto interessante, invece, per Gabriele Lanzi, 60enne di Formigine responsabile del programma di produzione della Kerbell di Fiorano: sarà lui a guidare la pattuglia “grillina” al Senato, con buone chance di elezione, mentre al secondo posto c’è Maria Laura Mantovani, 52enne di Correggio, dipendente Unimore addetta ai progetti europei per la digitalizzazione. Centrodestra... a rischio zero

CENTRO DESTRA. Per quanto riguarda il centrodestra, l’unica modenese autorizzata a sperare è la responsabile giovani Valentina Mazzacurati, che sarà al secondo posto nel listino del proporzionale alla Camera: davanti a lei c’è il parlamentare uscente e coordinatore regionale Massimo Palmizio, che sarà però candidato anche in altri collegi. Di conseguenza, se Palmizio dovesse essere eletto altrove e lasciare il seggio modenese, sarebbe la consigliera comunale di Campogalliano ad andare a Montecitorio.

Decisamente basse le chance di elezione per il consigliere regionale Enrico Aimi, al terzo posto della lista - Forza Italia conta di eleggere un parlamentare nel listino e nessuno nei collegi uninominali - mentre capolista al Senato sarà con ogni probabilità la parlamentare uscente e avvocato bolognese Anna Maria Bernini. In lista non ci sarà, invece, il sindaco di Pavullo Luciano Biolchini, che di fatto non ha aderito ad alcun partito dopo lo scioglimento del Pdl, mentre sul fronte Fratelli d’Italia in campo ci sarà il coordinatore regionale Michele Barcaiuolo, ma in posizione difficilmente eleggibile. E la Lega? In lista ci sarà Graziano Fiorini, ma difficilmente il presidente del Consiglio comunale di Vignola sarà in una posizione eleggibile, visto che il partito ha come priorità l’arrivo a Roma del segretario regionale, il reggiano Gianluca Vinci, e della consigliera bolognese Lucia Borgonzoni. Tornando a Forza Italia, da chiarire c’è ancora la questione dell’avvocato Gianpiero Samorì: quella del suo Mir insieme al “Rinascimento” di Vittorio Sgarbi sarà effettivamente una lista a parte, o confluirà in Forza Italia? La decisione arriverà in questi giorni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA