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Elezioni 2018, ultimi sondaggio: Emilia Romagna: “accerchiato” il fortino Pd

Elezioni 2018, ultimi sondaggio: Emilia Romagna: “accerchiato” il fortino Pd

La provincia di Modena resta al centro del “cuore rosso” ma Leu, FI, Lega e M5S erodono consensi ai democratici

16 febbraio 2018
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MODENA. Il predominio del Pd in Emilia-Romagna è a rischio. Nella parte nord-ovest della regione avanza il centrodestra (e cresce più la Lega di Forza Italia), mentre in riviera la sfida principale viene dai 5 Stelle. E così, l'ultimo fortino dell'attuale coalizione di centrosinistra (Pd più alleati) in Emilia-Romagna rimane il vero e proprio "cuore rosso" della regione: Bologna, Modena e l'entroterra del forlivese. Dove però il Pd deve fare i conti con la concorrenza 'interna' che viene da sinistra, ovvero da liberi e uguali. Detta in altri termini, il Pd si ritrova 'accerchiato' sul suo territorio di bandiera. Soprattutto finchè il fronte del centrosinistra continuerà a essere diviso. A disegnare la mappa elettorale emiliano-romagnola è l'Istituto Cattaneo, che ha incrociato le analisi sui sondaggi fatti negli ultimi mesi con il trend del voto politico-amministrativo in regione dal 2013 a oggi.

Con un'affluenza stimata, sulla base dei dati attuali, intorno al 70% (ma il 30% degli elettori è ancora indeciso) il Pd insieme agli alleati è dato in calo almeno del 5% in Emilia-Romagna rispetto alle politiche del 2013. «La regione ora è molto più contendibile rispetto al passato» commenta il ricercatore del Cattaneo Marco Valbruzzi, parlando alla Dire. Al momento, spiega l'analista, l'Emilia-Romagna può essere divisa in due zone: la parte a nord-ovest, che va da Piacenza a Reggio Emilia, ma che comprende anche alcune aree del ferrarese, vede «una crescita del centrodestra, di Forza Italia e ancora di più della Lega, che rendono più competitiva» la sfida elettorale al Pd. Dall'altro lato della via Emilia, in Riviera, si registra invece "Un'espansione del movimento 5 stelle- afferma Valbruzzi- sul litorale la competizione viene da loro»

Questa situazione, continua il ricercatore del cattaneo, «porta il Pd e i suoi alleati a rinchiudersi sempre più nell'interno, nel cuore rosso della regione, tra Bologna, Modena e Forlì, dove il controllo del consenso è più radicato». In poche parole, mentre in passato l'Emilia-Romagna era una 'regione rossa' nel suo complesso, oggi «si rimpicciolisce il nucleo sicuro» per il centrosinistra, che si ritrova dunque «accerchiato» dall'avanzata a nord-ovest dal centrodestra e a sud-est dai 5 stelle. Senza contare che dentro quello stesso 'cuore rosso' dell'Emilia-Romagna «è anche la competizione che arriva da sinistra, da parte di Liberi e Uguali», sottolinea Valbruzzi.

Nonostante questo assedio, il Pd almeno nel suo 'fortino' «dovrebbe rimanere il primo partito- afferma il ricercatore del cattaneo- mentre è meno probabile che questo avvenga nelle altre aree dell'Emilia-Romagna». E anche l'ultimo caso scoppiato sui rimborsi dei parlamentari grillini, non dovrebbe danneggiare più di tanto il movimento. «È probabile che abbia ripercussioni, ma in modo marginale- analizza Valbruzzi- il voto all'M5s è ormai fortemente di appartenenza, contro il sistema. In un senso più ampio del termine si potrebbe definire 'ideologico' e quindi è molto difficile fare il salto».

E per il futuro? l'andamento del consenso elettorale in Emilia-Romagna dovrebbe proseguire su questa china. Secondo il Cattaneo, infatti, l'indebolimento del Pd anche a queste latitudini in realtà «è un processo che procede nel tempo. L'Emilia-Romagna è rimasta, insieme alla Toscana, l'unica area certa- sottolinea Valbruzzi- ma oggi, e non da oggi, alcune zone sono a maggiore competizione elettorale. Nulla può più essere dato per scontato, soprattutto alle elezioni amministrative. Lo abbiamo già visto a Bologna».

Alle prossime tornate elettorali, dunque, molto dipenderà «dalla strategia del centrosinistra- afferma il ricercatore del Cattaneo- se si presenterà come coalizione ampia, compreso anche liberi e uguali, oppure no. Quello sarà determinante, decisivo. Senza quel tipo di alleanza, potrebbe saltare il predominio del centrosinistra in emilia-romagna», pronostica Valbruzzi.