Gazzetta di Modena

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Sassuolo, in duemila in piazza per Di Battista

di Gabriele Farina
Sassuolo, in duemila in piazza per Di Battista

Il deputato del M5S sul palco per la campagna elettorale. No alla Bretella e banca per medie imprese

28 febbraio 2018
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SASSUOLO. «Una banca pubblica d’investimento sul modello tedesco per le piccole e medie aziende». Alessandro Di Battista indica questa scelta come prioritaria per il rilancio del Distretto ceramico (e non solo). Il rappresentante del Movimento 5 Stelle, non candidato, ha infiammato ieri sera l’atmosfera di piazza Garibaldi. In oltre duemila hanno sfidato i rigori della colonnina di mercurio per ascoltarlo e applaudirlo. Il deputato romano più volte s’è rivolto a diversi sostenitori dal palco nei 45 minuti di discorso, dalle 19,30 alle 20,15. Ha domandato di abbassare le bandiere per guardare i loro volti e di alzare l’asticella della lotta alla corruzione della politica «grazie a cui s’è infiltrata la ‘ndrangheta in Emilia Romagna». Tra le soluzioni proposte, «la riforma della prescrizione e la creazione di un agente provocatore, come accade già nelle operazioni di polizia per l’acquisto simulato di droga». Non sono mancate le stoccate per i paracadutati. «La Lorenzin è come altri personaggi che per me non esistono», ha garantito a margine del discorso. Per Di Battista la scelta di blindare i candidati uninominali in altri seggi «non è una democrazia perché significa far eleggere chi decide il capo: non ragioniamo così».

Sull’approvazione della Sassuolo-Campogalliano il parlamentare ha girato la palla al collega Michele Dell’Orco («come il peggiore governo DC dell’era Andreotti», la linea del formiginese). Duri i commenti sugli altri partiti. «Chi vota Pd vota Berlusconi, che ha abbracciato Cosa Nostra», il giudizio del deputato romano. Di Battista sul palco ha rilanciato una nuova legge elettorale «perché la democrazia non è mettere una X», il reddito di cittadinanza, le candidature di incensurati e gli autofinanziamenti. «Il popolo italiano deve alzare la testa - l'appello dell’ospite - e dare un’occasione a chi non è responsabile dei disastri italiani».