Gazzetta di Modena

Modena

Lorenzin “vola” col... paracadute

di Luca Gardinale
Lorenzin “vola” col... paracadute

«Quella di Modena è stata una campagna entusiasmante» E nel collegio delle donne battute Lucaselli, Toce e Guerra

06 marzo 2018
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Almeno lei ce l’ha fatta: nella debacle Pd che non ha affatto risparmiato la provincia di Modena, tra i pochi a sorridere - anche se in questo caso la candidata non era diretta espressione dei Dem, ma degli alleati di “Civica popolare” - c’è il ministro della Salute uscente Beatrice Lorenzin, che alla chiusura dei 275 seggi del collegio uninominale di Modena e Carpi ha conquistato il posto alla Camera con il 36,83% dei voti, che in termini assoluti corrispondono a 58mila095 preferenze. Proprio lei, arrivata a Modena come ministro paracadutato da Renzi. Perché il collegio 9 è l’unico dei tre uninominali alla Camera dove Partito democratico e alleati sono riusciti a imporsi, staccando gli avversari di quasi dieci punti percentuali e dando fin dall’inizio dello spoglio l’impressione di poter vincere senza troppi patemi, mentre i candidati Dem negli altri collegi andavano drammaticamente sotto.

E almeno qui, il testa a testa tra M5S e centrodestra ha riguardato solo il secondo posto: alla fine a spuntarla è stata Ylenja Lucaselli, candidata di Fratelli d’Italia sostenuta dalla coalizione di centrodestra (42mila716 voti, ovvero il 27,08% del totale), mentre Enrica Toce, la candidata del Movimento 5 Stelle, ha raggiunto il 26,77%, ovvero 42mila222 voti. Poco meno di 10mila voti (9mila478) per Maria Cecilia Guerra, candidata di Liberi e Uguali, che ha raggiunto il 6%, doppiando così il risultato nazionale, mentre al quinto posto c’è il professor Elio Tavilla di Potere al Popolo (1931 voti, ovvero l’1,22%). Tutti sotto l’1% gli altri candidati, dallo 0,68% di Flavio Morani (Popolo della Famiglia, 1087 voti) allo 0,52% di Stefano Ferrarini (Casapound, 824 preferenze), dallo 0,38% di Simone Reggiani (Forza Nuova, 604 voti) allo 0,34% di Francesco Giliani (Sinistra rivoluzionaria, 543 preferenze), mentre Silvia Vallisnieri del Partito repubblicano si è fermata a 213 voti (0,13%).

«Una campagna bellissima». Una vittoria che la Lorenzin ha commentato ieri sera facendo sapere che «quella di Modena è stata una campagna bellissima ed entusiasmante: una campagna che mi ha permesso di incontrare i protagonisti del “sociale” e del settore salute, traducendosi in un risultato molto buono, a maggior ragione se lo si paragona a quelli degli altri collegi. Come avevo promesso - incalza la neoeletta - verrò a Modena nei prossimi giorni, perché voglio aiutare il collegio a crescere prima di tutto dal punto di vista economico. Del resto, in questa provincia ho avuto modo di conoscere una serie di “best practice” da esportare, soprattutto per quanto riguarda i modelli sociali, ed è da qui che voglio iniziare a lavorare». Per quanto riguarda i dati nazionali, invece, l’ex ministro della Salute ricorda che «abbiamo alle spalle dieci anni di crisi che di fatto sono stati una specie di guerra mondiale: adesso bisogna tornare a costruire partendo da una prospettiva non estremista, e personalmente sono felice di far partire questa sfida proprio da Modena. Quello che è mancato - conclude la Lorenzin - è il pezzo di relazione con le persone che evidentemente gli altri partiti hanno saputo costruire meglio: ora bisogna ricostruire interi tessuti sociali lacerati dalla crisi, mettendo al centro soprattutto i giovani». Soddisfatta nonostante la sconfitta all’uninominale la candidata di centrodestra Ylenja Lucaselli, che è arrivata davanti al M5S: «Siamo soddisfatti - spiega - anche perché la mia campagna a Modena è cominciata con una serie di problemi. In ogni caso - incalza la Lucaselli - in una elezione comunale avrei portato il centrodestra al ballottaggio: è da qui che dobbiamo ripartire, pensando alle amministrative modenesi del 2019». Il Pd tiene, M5S sotto di 5 punti. Per quanto riguarda il voto ai singoli partiti, al primo posto nel collegio uninominale 9 c’è il Pd, che con il 31,67% ha ottenuto un risultato migliore che altrove, mentre “+Europa” di Emma Bonino ha raggiunto un buon 3,51%. Risultato importante anche per il Movimento 5 Stelle, che si colloca meno di cinque punti percentuali sotto i Dem (26,77%) in uno dei collegi più favorevoli al Partito democratico a livello nazionale, mentre anche qui il centrodestra è trascinato dalla Lega (14,12%), che stacca nettamente una Forza Italia ferma al 9,23%, mentre Fratelli d’Italia è al 3,12%.