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Gaggio, i vicini alla Kyenge: «I problemi di vicinato ci sono, vediamoci in assemblea»

Gaggio, i vicini alla Kyenge: «I problemi di vicinato ci sono, vediamoci in assemblea»

Nuova puntata sul caso delle feci di cane lanciate contro il muro dell'abitazione dell'eurodeputata. Un altro residente si fa avanti: «Ci sono problemi, chiariamoci»

18 aprile 2018
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«Mi spiace contraddire l’eurodeputata Kyenge, ma i rapporti di vicinato qui a Gaggio non sono cordiali. Di problemi ce ne sono stati e ce ne sono. Anzi ne approfitto per lanciare un appello: troviamoci una sera insieme per un’assemblea in cui apriamo l’elenco dei tanti problemi di convivenza».

Parole del signor Giuseppe uno dei residenti che vivono nei pressi della villettina a schiera di Cecile Kyenge e del marito, a proposito della querelle nata dopo il ritrovamento di feci di cane lanciate contro le mura dell’abitazione dell’eurodeputata. Le ipotesi iniziali di un gesto legato a una matrice razzista, intersecata con l’attività politica dell’eurodeputata, sono state soppiantate da quello che pare ora un banale problema di vicinato e di buona educazione: la mancata raccolta degli escrementi del cane Zibì, il vecchio maremmano di casa Kyenge.

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Una tesi confermata anche via etere dal sedicente autore del gesto. L’altra sera a Radio 24, durante la trasmissione “La zanzara” il residente di Gaggio, che ha mantenuto l’anonimato celandosi dietro il soprannome di “Luigino”, ha ribadito: «Non c’è alcun odio, o razzismo: tutto nasce dalla cacca del cane non raccolta - ha spiegato - L’unica cosa che ho fatto è stata di restituire, magari in malomodo, tutto quello che il marito della signora non raccoglie quando il suo cane lascia le cosine per strada e le ho ributtate nel giardino. Non nego che nell’impeto qualcosa è andato contro il muro e il cancelletto.

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Diciamo che è un cane che lascia in giro cose abbastanza grandi e spesso e volentieri il marito non raccoglie. Dà fastidio perché avviene sulla ciclabile, dove tutti passiamo con i cani, la bici, i bimbi... E visto che noi abbiamo l’accortezza di raccogliere, penso che anche lui dovrebbe farlo. Evitando che io alle 7 di mattina quando esco la pesto. Io, con una paletta, l’ho raccolta e l’ho tirata nel giardino e parte è finita contro il muro. Se lui non lasciasse in giro la cacca del suo cane, ed è avvenuto giovedì e venerdì, io non avrei fatto tutto questo. Non ritengo comunque di dovermi scusare. Se vogliono analizzare le feci scopriranno che è del cane della signora. Quello che ho fatto non c’entra con il razzismo c’entra con la maleducazione delle persone ».

A rincarare la dose ieri in redazione è arrivata la telefonata di un altro vicino. «Al di là della cacca per terra e non raccolta, che è vero, - spiega il signor Giuseppe - Io contesto il fatto che la signora dica di non avere mai avuto problemi. I problemi ci sono stati. Pensi che siamo finiti davanti al giudice di pace per la rete troppo bassa: il suo cane si appoggiava e sconfinava sulla strada di passaggio. Un giorno una signora si è spaventata ed è caduta a terra, per fortuna non si è fatta nulla, ma siamo dovuti ricorrer al giudice per ottenere l’innalzamento della rete. E ancora non si sono mai curati più di tanto del fatto che il loro cane abbaiasse in modo rumoroso, ora non più perché è anziano. Ma a chi si lamentava, il marito dell’europarlamentare rispondeva con un invito ad acquistare delle cuffie insonorizzate».

Di fronte a tutto questo il vicino invita la deputata ad una assemblea di vicinato per chiarirsi pacificamente a risolvere i problemi di convivenza. L’invito sarà accolto?