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Colori e profumi delle infiorate di Pieve e Fiumalbo

di Gabriele Farina
Colori e profumi delle infiorate di Pieve e Fiumalbo

Tantissimi turisti in centro per ammirare le composizioni Artisti al lavoro per ore. Realizzati quadri a tema religioso

05 giugno 2018
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Tradizione e social network, religione e solidarietà, quadri statici e itineranti. Benvenuti nella magia dell’Infiorata, la variopinta celebrazione del Corpus Domini nel nostro Appennino che anche quest’anno ha richiamato tantissimi turisti. Domenica scorsa i sacerdoti delle comunità di Pievepelago e Fiumalbo hanno di nuovo potuto ammirare i capolavori realizzati da artisti con decenni di esperienza. Mai come quest’anno, tuttavia, il “rischio spoiler” era così alto. A Pieve, infatti, sui profili social di numerosi abitanti sono apparse anticipazioni con i “lavori in corso”. Già dalla sera del sabato, alla vigilia, i cellulari erano puntati sulle fasi di preparazione dei disegni. L’indomani è poi arrivato il momento della posa dei fiori nei venti quadri disposti in via Tamburù.

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La condivisione ha rappresentato un modo per avvicinare le giovani generazioni a un sapere secolare. Secondo la tradizione, la prima Infiorata su celebrata il 29 giugno 1625 a Roma. Circa un secolo e mezzo dopo, a cavallo tra il 1778 e il 1782, il passaggio alla festa del Corpus Domini, d’allora rimasto il giorno di riferimento. Una volta sembrava impossibile catturare il momento se non con la pittura. Oggi avviene tutto con un clic e ne basta un altro per rendere partecipi gli altri. È nato così persino il canale “infioratapievepelago” su Instagram con messaggi che valgono più di tante parole. Il tema religioso è centrale, non esclusivo.

Accanto ai tanti contenuti legati alla fede cristiana si trovano segnali di speranza per i pazienti. L’associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma (Ail) appare così nella composizione “Ailove you”. Sotto il titolo un’arca viaggia su un mare di fiori, accompagnata dai raggi solari. Sui due lati dell’imbarcazione appaiono due remi, richiamati anche dall’appello finale: “Remiamo per la ricerca”. Decisamente controcorrente è andata l’Infiorata di Fiumalbo. La tradizione dell’iniziativa in piazza Umberto I è stata interrotta da un problema cogente: i lavori di pavimentazione. Un ostacolo non insormontabile per gli organizzatori, che hanno deciso di adottare un format itinerante.

Gli artisti hanno iniziato le loro creazioni davanti alla chiesa di San Francesco e Donnino per poi proseguire in Borghetto e conclude le opere davanti alla parrocchia di San Bartolomeo. I fiori selvatici, divenuti poi tasselli degli artistici mosaici, sono stati raccolti tra i boschi del circondario. Il sole ha accompagnato la giornata ed era presente anche nel simbolo dell’ostia, idealmente cinta da raggi e contenente un fiore. Il percorso a tappe è stato segnato dalla musica della banda di Lama Mocogno. Oltre alle centinaia di visitatori, l’Infiorata ha avuto una visibilità mediata sulla pagina Facebook di Fiumalbo Valore Comune e su numerose pagine di privati.

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