Gazzetta di Modena

Modena

Modena. Centinaia di persone per l’ultimo saluto a “Dede” Pacchioni

Modena. Centinaia di persone per l’ultimo saluto a “Dede” Pacchioni

Chiesa di Saliceto Panaro gremita, tanti rimasti sul sagrato al funerale del papà 38enne morto dopo la caduta in moto

05 giugno 2018
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Un centinaio di persone a destra, altrettanto a sinistra, appendici della chiesa di San Vincenzo, a Saliceto Panaro, sul selciato caldo, mentre accanto passano i treni, nella campagna che si estende attorno. E dentro alla chiesa ancora tante persone ad occupare tutti i banchi, assiepate lungo le sedie ai lati, in piedi anche nella fila centrale. In 400 per salutare quel papà che a trentotto anni si è spento per una caduta in moto, in prossimità dell’incrocio della via di casa, strada Casette. Un incidente maledetto e inspiegabile, cinque lunghi giorni di cure all'ospedale di Baggiovara poi il corpo si è spento.

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.16925382:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2018/06/05/fotogalleria/ciao-davide-in-tantissimi-per-l-ultimo-saluto-a-dede-pacchioni-1.16925382]]

Ma Dede, Davide Pacchioni, è lì con loro. Lo ha ricordato più volte il parroco nella sua omelia, parlando alla giovane moglie Sandy, mamma di due piccoli bambini, ai genitori del papà, alle sue sorelle, una col bimbo nato da poco. Il parroco ha parlato ai parenti e ai tanti amici di “Dede”, così veniva affettuosamente chiamato il gelataio di Torrenova; famiglie, commercianti che dividevano con lui il quotidiano lavorativo, la piazzetta del quartiere, i genitori dei bambini delle scuole di Saliceto Panato, i vicini della loro casa, a qualche centinaio di metri proprio dalla chiesa. Quattrocento persone addolorate ma che sentivano, come ha ricordato il parroco, che il loro amico era lì con loro, unito nella fede della resurrezione. «Quella bontà, quella energia, il suo essere un papà affettuoso, la voglia di vita che trasmetteva a tutti quelli che gli stavano vicino: non finisce tutto qui, tutto resta in noi che siamo qui e tutto tornerà. E basta anche pensare al grande regalo che Davide ha dato al suo prossimo, donando gli organi: un gesto estremo di generosità».

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.16917585:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2018/06/03/news/modena-domani-l-addio-a-davide-pacchioni-lettera-degli-amici-1.16917585]]

E in effetti quel lungo e lento fiume di persone che dalla chiesa si è portato, passo dopo passo lungo la strada che costeggia i campi al vicino cimitero, era come un legame tra il prima e il poi, tra la vita e la vita che verrà. Il legame dell’amore. Forte, disperata, ma anche piena d’amore, come ha scritto la moglie ad una amica: «Poche persone hanno la fortuna di trovare l’amore, di trovare la propria metà. Mi hanno tolto l’anima. Mondo ingiusto. Hanno tolto ai miei bambini il papà migliore».

Gli amici lo hanno ricordato con una accorata lettera. Questo un breve stralcio: «Davide, la dolcezza del tuo sguardo non la dimenticherà mai nessuno; la passione e l'impegno che tu mettevi in ogni cosa che facevi sono doti uniche e rare da cui tutti noi dovremmo trarre ispirazione. Tu eri un ragazzo unico ed eccezionale, speciale ed irripetibile, magnetico e solare, disponibile ed altruista, professionale ed educato, rispettoso ed intelligente. Non mi spiego come mai non possiamo più avere la fortuna di viverti accanto ma mi sforzerò di pensare che tu stia volando sopra di noi, guardandoci dall'alto con i tuoi occhi pieni di intensità riflettendo su tutte le cose che sbagliamo per guidarci verso la soluzione giusta. Guidaci Davide, dona a noi la capacità di leggere e percorrere la retta via perché in questo momento ci sono delle persone che si sentono perse senza di te, vuote, arrabbiate e svuotate di ogni lacrima e speranza... ed io non le biasimo amico mio».

Stefano Totaro