Gazzetta di Modena

Modena

Un po’ di Giappone dentro il San Carlo di Modena

di Maria Vittoria Melchioni
Un po’ di Giappone dentro il San Carlo di Modena

Inaugurata la suggestiva mostra “Giapponizzati” Esposti 49 kimono originali che meritano di essere visti

08 giugno 2018
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MODENA. Letteralmente la parola “kimono” significa “cosa da indossare” e di cose da indossare ce ne sono di stupende nella mostra “Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda” che da oggi all'8 luglio, sarà visitabile nella chiesa di San Carlo in via San Carlo 7. L'esposizione è a cura di Stefano Dominella, coadiuvato da Edoardo de' Giorgio, e narra non solo il complesso fenomeno che è stato il giapponismo, ma anche l'intreccio di diverse culture che hanno dato luogo a fenomeni socio-economici, politici e di costume. Coniato dall'artista francese Philippe Burty nel 1873, il termine “japonisme” racchiudeva in sé molto più della semplice attrazione che l'Europa provava verso il Giappone.

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Il racconto della mostra si sviluppa attraverso 49 kimono e ha come punto di partenza il viaggio di Hasekura Tsunenaga, primo samurai-ambasciatore giapponese, figura emblematica e vassallo convertito al cristianesimo che, nel 1615, arrivò in Italia indossando sontuosi drappi indiani e cappelli alla romana, a simboleggiare di come la moda riesce a varcare qualunque confine. L'ambasciatore Tsunenaga, partito nel 1613 da Ishinomaki in Giappone, fu mandato in spedizione alla volta di Roma per incontrare Papa Paolo V.

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L'imponente istallazione, a cura dell'architetto Fausto Ferri, ha come fulcro il kimono disegnato da Paul Poiret, nei primi decenni del secolo scorso, e si proponga come un cerchio sull'acqua, arrivando al suo estremo con le creazioni di giovani talenti emergenti del fashion system. Seguendo il ritmo del racconto, “Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda” ripercorre l'iter cadenzato da stili e periodi diversi, tra revival e contemporaneo. Sono in mostra capi creati da noti stilisti come Antonio Marras, Gattinoni (partner di Modenamoremio nella realizzazione della mostra), Comme des Garçons, Maurizio Galante, Issey Miyake, Yohji Yamamoto; e capi disegnati da giovani designer come Silvia Giovanardi o il vincitore del Green Carpet Award Tiziano Guardini affiancati da Gentile Catone, Italo Marseglia, Santo Costanzo, Andrea Lambiase, Alessandra Giannetti e Tommaso Fux.

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Ma anche kimono di ospiti internazionali come quello prestato da Raina Kabaivanska, o quelli delle grandi sartorie del Teatro dell'Opera di Roma, di Annamode e dall'archivio della Fondazione Festival Pucciniano. Preziosissimi due kimono dipinti a mano degli anni '40, il rarissimo kimono a righe risalente al periodo Taisho così come le cinture obi, gli hakama (gli ampi pantaloni simili a una lunga gonna a pieghe indossati prevalentemente da uomini) provenienti da importanti collezioni private. La scenografia della mostra é arricchita dalle “Geisha wig” (le parrucche da geisha) realizzate, in carta riciclata, dall'artista Federico Paris.

La mostra sarà visitabile dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 e prevede anche due eventi collaterali il 13 giugno alle 17 e alle 18 quando Noryko Tayama darà dimostrazione della sua abilità nel creare gli origami; e il 27 giugno alle 17 e alle 18 con la dimostrazione di vestizione del kimono con Yamaguchi Sachiko. Si consiglia la prenotazione a Modenamoremio 059.212714 o via mail info@modenamoremio.it